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Chi è Louise Glück? Bene che il Nobel al femminile abbia scelto lei

Il premio letterario rivela una poetessa americana di grande spessore, ignota ai più, attenta alle affinità e divergenze di genere

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9 Ottobre 2020 - 09.53


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di Alessandro Agostinelli

Quest’anno tutti si aspettavano un Nobel al femminile, una scrittrice o una poetessa quindi. E ha vinto l’americana Louise Glück, poetessa laureata, che negli Stati Uniti significa che è riconosciuta dallo Stato come “professionista”. Ha vinto anche il prestigioso Pulitzer nel 1993. È una poetessa della costa est statunitense (e alcuni poeti di San Francisco mi hanno confessato oggi di non conoscerla). Ma ha una carriera poetica intensa e di spessore linguistico e tematico.
Ben venga dunque! Il Nobel finalmente ha reso nota una poetessa non famosissima di un Paese famosissimo e ingombrante come gli USA, ed è un bene che si continui ad andare a cercare voci sconosciute, soprattutto se si tratta di poesia.

La notizia: Il Nobel alla poetessa americana Louise Glück, figlia di immigrati ebrei

Ciò significa che chi scrive poesia è spesso molto meno famoso, pur avendo vinto tanti premi, di chi scrive prosa. E che il Nobel farebbe bene a far emergere il valore letterario di un autore, in rappresentanza di una letteratura, di una lingua.
Quindi non si dà il Nobel a un autore conosciuto come Michel Houellebecq o a una scrittrice famosa come J.K. Rowling, perché è giusto cercare tra nomi sconosciuti di grande qualità.
Allora perché si premia Bob Dylan? Lui non ha certo bisogno del premio svedese per essere riconosciuto universalmente come un grandissimo autore di canzoni.

Il Nobel solitamente premia anche l’impegno sociale, ma non si è ancora sognato di dare l’onorificenza alla canadese Margaret Atwood. E dopo questo annus horribilis dominato dal Covid-19 ci potrà essere spazio (l’anno prossimo magari) per premiare un giornalista scientifico che scrive inchieste come fossero romanzi? Mi riferisco a David Quammen.
Insomma, quali sono le qualità che servono per vincere il Nobel?

Forse questo premio più che indicarci una carriera letteraria, un’autorevole voce letteraria, tende a mostrarci attraverso i premiati vari aspetti della cultura mondiale: un bardo con la chitarra, una letteratura sconosciuta di un Paese che fatichiamo a ricordare se ci chiedono dieci nazioni al Mondo, una voce che parla di tematiche politiche attuali, una donna sempre attenta alle affinità e alle divergenze tra i generi, ecc.

Sì, un Nobel politico, un Nobel sociologico che però si chiama Nobel per la letteratura.
Ci sono tante anime per questo premio. E quest’anno, per fortuna, c’è l’anima della poesia di Louise Glück.

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