Vi state scervellando pensando a qualche regalo? Un libro fa e va sempre bene. Il nostro critico Rock Reynolds ha scelto per voi tre romanzi: avvincenti, perfetti per le feste.
Rock Reynolds
La furia della marea di Winston Graham
(Sonzogno, traduzione di Maura Parolini e Matteo Curtoni, pagg 571, euro 18,00)
Vi ricordate la prima serie televisiva dei Poldark, un ottimo “sceneggiato”, in onda quasi quarant’anni fa? No? Forse, allora, avrete sentito parlare del suo remake di un paio d’anni fa, tuttora in onda con le stagioni successive.
Tutto comincia quando il capitano Ross Poldark torna nella sua amata Cornovaglia dopo la dura esperienza della guerra di indipendenza americana e trova un mondo molto diverso da quello che si era lasciato alle spalle. La furia della marea è il settimo di dodici episodi, leggibile anche per conto proprio, e ha tutti gli elementi vincenti della saga: storia, passione, intrigo.
Perché gli inglesi, si sa, ci sanno fare con le saghe. Jeffrey Archer, uno degli scrittori britannici di maggior successo al mondo, con quasi 350 milioni di copie vendute, ha da poco dato alle stampe un’ottima saga, quella dei Clifton e, a suo dire Winston Graham è “un bravissimo autore che sono convinto che meriterebbe riconoscimenti di critica superiori a quelli che ha avuto”.
L’altra donna di Daniel Silva
(HarperCollins, traduzione di Seba Pezzani, pagg 427, euro 19,00)
Chi dice che le spy story sono noiose, macchinose, cerebrali? Il sottoscritto, per esempio. Confesso di aver sempre mal digerito gli intrighi così cari ai britannici, complottisti per eccellenza e innamorati delle trame di palazzo come solo un popolo monarchico saprebbe essere.
Ebbene, se avete amato John le Carré, se le imprese di James Bond uscite dalla penna di Ian Fleming vi hanno lungamente fatto compagnia, se la serie di Bourne creata dal genio di Robert Ludlum vi ha stregati, L’altra donna di Daniel Silva fa per voi. Se, invece, i tre maestri di cui sopra non vi hanno mai convinti, probabilmente fa per voi comunque, perché Daniel Silva è un maestro che sa unire gli stilemi classici del genere a una non comune capacità di analisi geopolitica, risultando credibilissimo. Proprio come avviene in questo suo romanzo in cui una anziana donna vive nell’isolamento di una casetta tra le montagne dell’Andalusia. Ma i suoi segreti rimbalzano tra Spagna, Libano e Russia, in un tourbillon emotivo e una girandola di colpi di scena che tengono il lettore inchiodato alla poltrona. Per molti ma non per tutti.
La libertà possibile di Margaret Wilkerson Sexton
(Fazi Editore, traduzione di Arianna Pelagalli, pagg 320, euro 17,00)
C’è chi pensa che New Orleans sia musica e svago, chi pensa che sia una città a mero uso e consumo dei visitatori e chi la ritiene una latrina a cielo aperto, con il suo fasto decadente sotto la luce falsa dei riflettori turistici e il suo flusso incontrollato di sostanze stupefacente e alcol. Crogiolo multietnico e tra i primi esempi di convivenza multirazziale, New Orleans è tutto questo e molto altro ancora, soprattutto dopo le devastazioni dell’uragano Katrina.
La giovane autrice Margaret Wilkerson Sexton ce ne descrive un aspetto quasi intimo, quello di una famiglia afroamericana raccontata da tre sue generazioni successive, lasciando i soliti cliché della culla del jazz quasi in sottofondo. Quello che ne viene fuori è un ritratto a tinte fosche che appiattisce i mille colori della città, restituendoci un’idea straordinariamente autentica, ma, a tratti, sconfortante della società dei neri, condannata all’eterno, implacabile confronto con i padroni bianchi, a una condizione di inferiorità quasi ineluttabile. La libertà possibile è un romanzo intenso e disperatamente avvincente.