Virtuoso in pubblico, feroce in privato. Charles Dickens (1812-1870) cercò in tutti i modi di far rinchiudere la moglie Catherine in un manicomio, mentre aveva una relazione con una donna molto più giovane, l’attrice Ellen Ternan. Lo ha dimostrato attraverso le lettere dello scrittore un docente di letteratura inglese dell’800 dell’Università di York, in Gran Bretagna, John Bowen, con un articolo sul Times Literary Supplement.
L’autore del “Circolo Pickwick” e “David Copperfield”, del “Canto di natale”, filantropo, lo scrittore sensibile alla causa dei poveri, della pessima istruzione per le classi meno agiate, alle diseguaglianze, uno dei maggiori narratori di lingua inglese e gran giornalista, cercò di tenere sotto silenzio quanto accadde riguardo alla sua separazione dalla moglie nel 1858. Dalla quale ebbe dieci figli, condivise due decenni di vita. Ma, sostiene Bowen, le lettere da lui consultate e conservate ad Harvard dimostrano che cercò di far internare la moglie. Non solo: per lo studioso Dickens, che era molto famoso, negli anni ’60 bruciò le lettere. I documenti, ha osservato Bowen, oltre a restituire la scena letteraria dell’era vittoriana descrivono con efficacia il comportamento degli uomini del tempo verso le donne.
Sulla separazione di Dickens da Catherine sono state scritte biografie e il film “The Invisible Woman” con Felicity Jones nel ruolo di Mrs. Ternan, l’amante, mentre Dickens tenne in pubblico l’immagine di un uomo di famiglia vittoriano. La moglie stessa parlò pochissimo della separazione. Ne parlò dopo la morte dello scrittore a Edward Dutton Cook, critico teatrale e suo vicino nel quartiere della Londra settentrionale Camden.
Bowen ha studiato le lettere scaturite da quelle conversazioni e inviate dal critico a un giornalista amico, William Moy Thomas: alcune di quelle missive non erano mai state analizzate o non erano conosciute. Le 98 lettere furono comprate all’asta nel 2014 dalla Houghton Library di Harvard.