È Rosella Postorino la vincitrice netta del premio Campiello 2018 con il romanzo ispirato alla storia vera delle donne che assaggiavano cibi per Hitler, “Le assaggiatrici”, edito da Feltrinelli. La scrittrice ha ottenuto 167 voti sui 278 della Giuria Popolare dei Trecento Lettori Anonimi.
Secondo si è piazzato Francesco Targhetta con 42 voti per “Le vite potenziali” (Mondadori), terza la vincitrice dello Strega Helena Janeczek con “La ragazza con la Leica” (Guanda) alla quale sono andate 29 preferenze, quarto Ermanno Cavazzoni con “La galassia dei dementi” (La nave di Teseo), 25 voti, quinto Davide Orecchio con “Mio padre la rivoluzione” (Minimum Fax) che ha ottenuto 15 preferenze.
Come nel caso dello Strega, anche qui ha vinto una scrittrice e con una narrazione che rimanda alla Storia del Novecento e all’intrecciarsi fra destini personali, guerre e dittature fasciste e naziste.
I Trecento Lettori Anonimi del premio bandito da Confindustria Veneto ha il 52,2% di lettrici e il 47,8% di lettori. Per categorie sociali: 21 casalinghe, 41 imprenditori, 97 lavoratori dipendenti, 86 liberi professionisti e rappresentanti istituzionali, 30 pensionati, 25 studenti.
Premi Campiello, finale tra romanzi di fotografe, nazismo e fantascienza
Rosella Postorino, di Reggio Calabria, anno di nascita 1978, ha pubblicato i romanzi “
La stanza di sopra”, “L’estate che perdemmo Dio”, “Il corpo docile” e il saggio “Il mare in salita”. Vive a Roma.