Era seria, competente e duramente provata dalla vita. Ma non si è mai arresa. Clara Sereni, 72 anni ancora a compiere, se n’è andata. Era una scrittrice, commentatrice, attivista e traduttrice notevole, uno spirito libero e una mente in movimento. La figlia di Emilio, dirigente del Pci, viveva a Perugia ed è la madre di Matteo, un ragazzo autistico avuto con lo sceneggiatore Stefano Rulli. La serietà è stata certamente una delle caratteristiche principali della talentuosa scrittrice, giornalista e traduttrice nata a Roma nel 1946. Clara Sereni ha vissuto nella Capitale fino al 1991 prima di trasferirsi a Perugia. Nel 1998, dopo la nascita del figlio, ha promosso la Fondazione Città del sole – Onlus (di cui ha rivestito fino al 2009 il ruolo di presidente) che si impegna a favore prevalentemente di disabili psichici e mentali gravi e medio-gravi. Nel 2004 ha partecipato al film documentario girato dal marito Stefano Rulli, dal titolo Un silenzio particolare, sull’esperienza di vita col loro figlio Matteo.
Il suo libro d’esordio è Sigma Epsilon, del 1974, un racconto in chiave autobiografica sull’attivismo politico che aveva caratterizzato la sua generazione, a cui segue, tredici anni dopo, Casalinghitudine, un ricettario emotivo che lega a ogni piatto un ricordo del passato. Con Manicomio primavera e con il romanzo Il gioco dei regni, Clara Sereni raggiunge la fama a livello nazionale.
Giornalista per i quotidiani L’Unità e Il Manifesto, la scrittrice ha tradotto e curato le opere di Balzac, Stendhal, Madame de La Fayette. Con il romanzo Via Ripetta 155 (Giunti) si classifica tra i dodici finalisti al premio Strega 2015, e nel maggio del 2017 pubblica il suo ultimo libro, Il gioco dei regni (Giunti).
“Ho appreso con dispiacere la notizia della scomparsa di Clara Sereni, scrittrice colta, sensibile e raffinata. Una donna che ha speso gran parte della sua esistenza al servizio della comunità e delle persone più svantaggiate. Invio il mio sentito cordoglio ai familiari”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una dichiarazione.