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Berlinguer e Papa Francesco, pensieri in comune in tempi di crisi

Pietro Folena, già segretario dei giovani comunisti italiani, in un libro confronta e avvicina il leader comunista al pontefice

Berlinguer e Papa Francesco, pensieri in comune in tempi di crisi
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12 Dicembre 2017 - 12.35


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Il pensiero di Enrico Berlinguer è vicino al pensiero di Papa Francesco. E viceversa. Nel maidimenticato segretario del Partito comunista italiano e nel pontefice attuale Pietro Folena vede dei riferimenti di quello che si potrebbe chiamare un “socialismo cristiano e umanistico”. Lo segnala la nota di Castelvecchi Editore per la presentazione del libro “Enrico e Francesco. Pensieri lunghi” (pp. 280, 17.50 euro) di Folena, mercoledì 13 dicembre alle 17 nella Sala della Crociera del Ministero dei beni e attività culturali e del turismo in via del Collegio Romano 27 a Roma. Coordina l’incontro Flavia Trupia, presidente di PerLaRe – Associazione per la Retorica, intervengono Monsignor Vincenzo Paglia, la ministra della Difesa Roberta Pinotti, Fausto Bertinotti, leggono Giada Prandi e Emanuele Cerman (incontro a inviti).

 

“Non credo vi sia dubbio che Francesco e lo spiritualismo francescano rappresentino un punto di “crisi”, cioè di passaggio, nella vita della cattolicità”, disse Berlinguer nel 1983, come ricorda la nota stampa. “Il secolo scorso è stato devastato da due guerre mondiali micidiali, ha conosciuto la minaccia della guerra nucleare e un gran numero di altri conflitti, mentre oggi purtroppo siamo alle prese con una terribile guerra mondiale a pezzi”, ha affermato Papa Francesco. Da qui Folena ha creato “una sorta di dialogo impossibile basato rigorosamente sui testi” per proporre “l’assoluta contemporaneità di molti aspetti del pensiero di Berlinguer e la grandezza rivoluzionaria delle parole e delle opere di Papa Francesco”.

 

L’autore è stato segretario nazionale della Federazione giovani comunisti italiani negli anni ’80, ha diretto il Pci-Pds in Sicilia nei primi anni ’90, è stato parlamentare e dirigente nazionale dei Ds fino al 2001. Si candidò come indipendente con Rifondazione-Sinistra Europea nel 2006. Nel 2008 ha lasciato ogni incarico politico, nel 2009 ha fondato la società d’arte Metamorfosi.

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