In Italia aumentano le librerie che appartengono a una catena imprenditoriale, e vale anche per quelle librerie con marchi in franchising, mentre diminuiscono quelle indipendenti o più piccole. Secondo l’Associazione Italiana Editori-Aie le librerie di catene imprenditoriali registrate nel 2016 sono state 1.052, mentre nel 2010 erano meno di 800. Opposto il processo per le altre: sono scese a 811 nel 2016, mentre erano 1.115 nell’anno 2010. Una tendenza che si riscontra in tutti i tipi di negozi al dettaglio.
Riguardo alle librerie, il Ministero dei beni e attività culturali e del turismo avvisa di una novità, vale a dire un emendamento presentato dal Pd alla Legge finanziaria e approvato dalla Commissione Bilancio del Senato: “Dal 2018 le librerie potranno godere di un credito d’imposta per un importo non superiore a 20mila euro, limitato a 10mila euro le librerie così dette “non indipendenti”. Il credito è riconosciuto nel limite massimo di 4 milioni di euro per l’anno 2018 e di 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019 ed è parametrato agli importi pagati dagli esercenti quali Imu, Tasi e Tari”. Un sostegno quindi alle librerie che non fanno parte di catene o di gruppi editoriali.