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Al via la Coppa d'Africa

Nonostante rappresenti il secondo continente per popolazione, continua a doversi piegare ai dettami del calcio europeo. Non mancano le polemiche. I favoriti sono i padroni di casa del Marocco di Achraf Hakimi, capitano del Psg.

Al via la Coppa d'Africa
Hakimi, Salah, Osimhen e Mané (foto di Goal)
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23 Dicembre 2025 - 17.07


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di Lapo Vinattieri

“Tutti in Europa pensano che il calcio africano non sia importante, questa è una grande mancanza di rispetto e per questo sono molto arrabbiato”: queste le parole del Ct del Mali Tom Saintfelt a Men’s Health, a testimonianza del malumore causato da questo continuo declassamento del calcio africano.  Domenica 21 dicembre è stato battuto il calcio d’inizio della trentacinquesima edizione della Coppa d’Africa. A dare il via sono stati il Marocco, padrone di casa e nazione in rampa di lancio nel panorama calcistico, e le Isole Comore, allenate dall’italiano Stefano Cusin che si sono dovute arrendere al risultato di 2 a 0.

Si tratta di una competizione molto bistrattata nel nostro continente, dove spesso ci dimentichiamo del fatto che rappresenti il corrispettivo dei molto più blasonati Europei di calcio. Vuoi per un discorso di importanza storica nel mondo del pallone, vuoi per la grandezza dei campioni europei o, molto probabilmente, per la collocazione delle due manifestazioni nei calendari calcistici. Infatti gli Europei, venendo organizzati dalla stessa Uefa che detiene il controllo delle massime competizioni tra club, una su tutte la Champions League, vengono collocati tra la fine di giugno e la metà di luglio e si svolgono ogni quattro anni. Ciò non accade per la Coppa d’Africa, che rimanendo sotto il controllo della Caf, la Confédération Africaine de Football, oltre a svolgersi ogni due anni viene collocata, solitamente, nel periodo che va da gennaio a febbraio. Ma non questa volta.

Già, perché come ogni Coppa d’Africa che si rispetti, anche quella che per la prima volta nella sua storia si svolgerà a cavallo tra due anni è stata preceduta da non poche polemiche. L’attuale edizione, infatti, si sarebbe dovuta disputare la scorsa estate ma, per evitare la concomitanza con il primo storico Mondiale per Club organizzato dalla FIFA, disputatosi tra giugno e luglio negli USA, si è optato per rimandare a questo inverno la trentacinquesima edizione della competizione africana. Che a sua volta, a causa della nuova formula della Champions League, la cui prima fase terminerà con il turno del 28 gennaio, è stata anticipata alla finestra 21 dicembre-18 gennaio. Contenti tutti, almeno in Europa.

Infatti, oltre al caos generato dalle altre competizioni, la Fifa ha stabilito lunedì 15 dicembre come ultima data utile in cui i club europei erano tenuti a “liberare” i propri giocatori per lasciarli andare in ritiro con le rispettive nazionali. Appena una settimana prima dell’inizio del torneo e sette giorni in meno rispetto alle consuetudini dei più grandi tornei internazionali. Nonostante tutto questo, la Caf ha comunque deciso di andare incontro alle esigenze dei club europei, spalleggiati dalla stessa Fifa. A partire dal 2028, la competizione continentale cambierà formato, passando da una cadenza biennale ad una quadriennale, conformandosi a quella degli Europei e dei Mondiali, rendendo il calendario africano “più allineato a livello mondiale”, come ha specificato il presidente della Confederazione Africana Patrice Motsepe.

Si è partiti quindi lo scorso fine settimana nello stadio Prince Moulay Abdellah di Rabat che sarà teatro poi della finale. Anche sulla scelta del paese ospitante ci sono stati non pochi problemi: la trentacinquesima edizione avrebbe infatti dovuto svolgersi in Guinea. È stato lo stesso Paese, però, a tirarsi indietro, vedendosi costretto a rinunciare per via dei ritardi nella costruzione della maggior parte degli stadi e a causa dell’emersione di troppe difficoltà organizzative. È stato scelto quindi il Marocco che sta rinnovando in modo importante i suoi impianti, anche in vista del 2030, anno in cui, insieme a Portogallo e Spagna, ospiterà il Mondiale: per i nordafricani si tratta solo della seconda edizione della Coppa d’Africa ospitata dopo quella del 1998.

I favoriti sono proprio i padroni di casa del Marocco, giunti quarti all’ultima edizione del Mondiale e con un Achraf Hakimi capitano del Psg campione d’Europa, sebbene non vincano da 50 anni. Oltre a loro ci sono i campioni in carica della Costa d’Avorio, il Senegal di Sadio Mané, l’Algeria già campione nel 2019, l’Egitto di Salah, che nonostante giochi nella nazionale più vincente d’Africa non è mai riuscito personalmente a vincerne un’edizione, e la Nigeria, sebbene non sia riuscita a strappare il pass per il prossimo Mondiale. Occhio poi alle sorprese: la Repubblica Democratica del Congo, che ha eliminato dalle qualificazioni mondiali proprio la Nigeria, la Tunisia, che invece si è qualificata alla massima competizione per nazionali da imbattuta, e il Sudafrica.

Fa scalpore non leggere il Camerun, al centro di un vero e proprio caos: a fine novembre l’ex Ct Marc Brys è stato esonerato dal presidente della Federcalcio camerunense Eto’o, che ha inserito al suo posto David Pagou senza passare dal Ministero dello Sport, che aveva incaricato a suo tempo il precedente allenatore. Proprio per questo, Brys ha rifiutato l’esonero e ha presentato una sua lista di convocati alla Coppa d’Africa, diversa da quella di Pagou. Probabilmente, alla fine di tutto, prevarrà proprio la posizione di quest’ultimo.

Come ogni Coppa d’Africa, le convocazioni avranno ripercussioni anche sulla nostra Serie A: tra i nomi più importanti spiccano Lookman e Dele-Bashiru, convocati dalla Nigeria, Dia, chiamato a rappresentare il suo Senegal, e i romanisti El Aynaoui e N’Dicka, convocati rispettivamente da Marocco e Costa d’Avorio, che ha chiamato anche il difensore dell’Atalanta Koussounou. La squadra maggiormente penalizzata, però, è sicuramente il Lecce di Di Francesco: in piena lotta salvezza, i salentini si ritroveranno senza Gaspar (Angola), N’Dri (Costa d’Avorio), Coulibaly (Mali) e Banda (Zambia). Rimarranno al completo solo Bologna, Fiorentina, Inter, Juventus, Milan e anche il Napoli visto l’infortunio occorso a Zambo Anguissa.

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