di Gabriele Bisconti
Come un incubo che non ti fa dormire sonni tranquilli. Dei pensieri che ti portano a compiere degli sbagli e minano la tua quiete. Basterebbero queste due frasi per riassumere gli ultimi 12 mesi vissuti da Pecco Bagnaia, vincitore di due Mondiali in MotoGp in sella alla Ducati ma in crisi di risultati da tanto, troppo tempo, per un pilota del suo spessore. Il quinto posto ottenuto in classifica generale alla fine di questa stagione, che ha visto il suo compagno di box Marc Marquez dominare in lungo e in largo e portarsi a casa il suo nono Mondiale (eguagliando Valentino Rossi), dipinge perfettamente tutte le sfumature del momento no di Bagnaia.
Tuttavia, la crisi di Pecco parte da lontano, precisamente dall’ultima gara della scorsa annata, quando nell’epilogo di Valencia il ducatista mancò il terzo titolo consecutivo nella classe regina delle due ruote per mano di Jorge Martin. Il madrileño, in sella alla Ducati Pramac, primo team non ufficiale di sempre a vincere un Mondiale in MotoGp, riuscì ad avere la meglio sull’italiano al termine di una stagione emozionante fatta di sorpassi e controsorpassi, sportellate ed errori individuali.
Da lì in avanti Bagnaia ha perso fiducia nel suo team, che lo ha sempre sostenuto anche nei momenti più difficili, e soprattutto nella moto, che improvvisamente non si è “sposata” molto bene con il suo stile di guida, ed inevitabilmente le prestazioni in pista ne hanno risentito. Dando un’occhiata ai numeri, Bagnaia quest’anno è salito sul gradino più alto del podio soltanto in due occasioni (a Motegi e Austin) e si è ritirato per ben sette volte, un’enormità per qualunque pilota che punta ad inserirsi nella bagarre per la conquista del titolo.
Entrando ancora più in profondità nel momento nero di Pecco, possiamo dire che le sue difficoltà sono state causate anche da un altro fattore, vale a dire l’ingaggio di Marquez da parte della Ducati. In molti, durante i test pre-stagionali di febbraio, già pregustavano un duello rusticano tra lo spagnolo ex Honda, il fresco campione del mondo Jorge Martin (passato all’Aprilia) e Pecco per la conquista del Mondiale 2025.
Presto, però, lo scenario è totalmente cambiato, perché fin dalle prime gare in Thailandia e Argentina è stato chiaro a tutti che Marquez si fosse perfettamente adattato alla Desmosedici in tempi record, a differenza di Bagnaia che invece sembrava non aver ancora trovato il bandolo della matassa soprattutto per quanto riguarda lo stile di guida e il feeling sull’avantreno in frenata, quest’ultimo fra i suoi punti di forza fino al 2024.
Gara dopo gara si è ampliato il divario tra Marquez e tutti gli altri piloti in pista, soprattutto grazie all’enorme talento del pilota spagnolo che, reduce da una stagione in sella alla Ducati del team Gresini condita da tre vittorie, è riuscito a “cucirsi” addosso la nuova moto, andando oltre le più rosee aspettative di inizio stagione e creando un solco incolmabile in termini di punti nella classifica generale per chiunque, Bagnaia compreso.
La Ducati, quindi, si è ritrovata in casa una situazione paradossale nel corso del Motomondiale appena terminato. Da un lato un Marc travolgente, inarrestabile, al punto da collezionare 14 vittorie nelle Sprint (le gare corte che si disputano il sabato) e 11 trionfi nelle gare “lunghe” della domenica. Dall’altro un Pecco sempre più perso, in preda ai dubbi e incapace di avvertire le giuste sensazioni in sella, tanto da sparire nell’anonimato a centro gruppo senza riuscire a dare mai l’impressione di poter lottare ad armi pari con gli altri piloti, nonostante guidasse la moto più prestazionale e completa di tutte.
Adesso è già tempo di pensare alla prossima annata, con tutti i team che si stanno organizzando per cercare di togliere a Marquez lo scettro della MotoGp, e l’augurio dei tifosi italiani è che anche Bagnaia riesca a sedersi al tavolo dei contendenti al titolo, per dimostrare a tutti che il vero Pecco non si è smarrito, ma aveva soltanto preso una stagione di pausa.