di Pancrazio Cardelli Anfuso
Tadej Pogacar trionfa in solitudine per la terza volta sulle Strade Bianche e si concede l’abbraccio della folla, ferito e sanguinante per una brutta caduta: scivolato in una curva è finito nel prato, procurandosi diverse abrasioni alla spalla, alla coscia sinistra e alle mani.
Era in testa, naturalmente, quando è caduto. Finito tra i rovi, si è rialzato prontamente, ha cambiato la bicicletta ed è partito all’inseguimento dei compagni di fuga Swift, ripreso subito, e Pidcock, rimontato nel giro di tre o quattro chilometri. Poi, dopo un momento di studio, è partito sull’ultimo passaggio a Colle Pinzuto, lasciando sui pedali il valoroso avversario e conducendo in solitudine e col sorriso gli ultimi 15 chilometri, salutando la folla e regalando spettacolo.
Ha poi atteso, dopo il traguardo, gli altri, per complimentarsi con loro. L’impressionante superiorità dello sloveno, che vince quando vuole e come vuole, non conosce avversari. Pidcock, che aveva vinto a Siena nel 2023, ha resistito finché ha potuto, mentre i Van Aert e i Van der Poel sono rimasti a casa per preparare le classiche del nord, si dice spaventati dalle aumentate difficoltà di questa corsa spettacolare.
L’appuntamento a Siena e sulle strade bianche è a maggio, per il Giro d’Italia, che concluderà una tappa proprio nella Piazza del Campo. Difficile che Pogacar se la lasci scappare, visto il grande feeling con le dolci colline senesi.