Questa è una delle esercitazioni svolte dalle studentesse e dagli studenti che stanno frequentando il laboratorio di giornalismo, tenuto dal Professore Maurizio Boldrini. Sono da considerarsi, per l’appunto, come esercitazioni e non come veri articoli.
di Lorenzo Mori
Non si sono mai visti ministri in coda alla Caritas per mangiare, né tantomeno andare a cena in osterie o trattorie da quattro soldi sentendoli dire “ma come ho mangiato bene”.
Sapete perché questo non succede? Perché secondo colui, che dovrebbe gestire l’agricoltura dell’eccellenza italiana e i beni che ne derivano, la soluzione sta in una sua citazione: “In Italia abbiamo un’educazione alimentare interclassista per cui spesso i poveri mangiano meglio perché comprano dal produttore e a basso costo il prodotto di qualità”.
Una frase risolutiva, non interpretata da gran parte dall’opinione pubblica come avrebbe voluto il FrancoLollo, che di ristoranti ne ha girati, ma mai buoni come le sue aziende agricole di Tivoli, che in giovane età depredava di prodotti a basso prezzo e di ottima qualità. Quanto era bello non essere nessuno, sembra volerci dire il nostro caro Lollo. Questi grandi produttori italiani vivono talmente nell’oro che tolgono ai ricchi per dare ai poveri.
In questi giorni di bufera è acceso anche il dibattito sulla carne coltivata, le sorprese non finiscono mai, ma solo il tempo ci dirà come andranno le cose, ma attenzione, forse i ruoli si invertiranno, quindi poveri state in allerta!