Questa è una delle esercitazioni svolte dalle studentesse e dagli studenti che stanno frequentando il laboratorio di giornalismo, tenuto dal Professore Maurizio Boldrini. Sono da considerarsi, per l’appunto, come esercitazioni e non come veri articoli.
di Margherita Degani
Chi l’avrebbe mai detto che un comune cittadino della metropoli di Roma, che non brilla certo per la puntualità dei mezzi, un giorno sarebbe stato così infastidito dal ritardo di un treno. E allora quale miglior decisione di un onesto atto di autodeterminazione per porre rimedio all’irrecuperabile?
L’immediato blocco e abbandono del mezzo locomotivo. Del resto, è quello che chiunque di noi miseri mortali – abitualmente esposti all’eccellente tempestività delle Ferrovie dello Stato – avrebbe fatto in quel momento. Magari trovando una carrozza blu ad attenderlo come forma di rimborso.
Forse l’abbandono della dolce e piccola Subiaco, dove si vive una vita semplice e lontana delle telecamere, lo ha “imborghesito”.
E immaginiamo l’ormai esasperata Giorgia – seduta al proprio tavolo, con il fumo che le esce dalle orecchie e il sibilo pronto tra i denti – quotidianamente esposta agli scivoloni del Cognato d’Italia meno amato che mai.
Di sicuro è sulla buona strada per far frenare, assieme ai treni, la sua stessa carriera politica.
L’umiltà, si sa, non è una qualità che appartiene a tutti. Ma, nonostante questo, il Ministro della Sovranità alimentare può sostenere fermamente che proprio coloro che hanno poco, mangiano meglio.
Cari italiani, anche davanti alla sciagurata situazione dei mezzi pubblici e della deriva politica, verrebbe da sentirsi fortunati una volta in più …infondo, negli Stati Uniti si sta peggio: i “poveri”, lì, mangiano malissimo.