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Good Morning Vietnam, la straordinaria pellicola che ancora oggi intrattiene e fa riflettere

Il film riflette, attraverso Cronauer, lo scontro tra la libertà d’espressione e la rigidità istituzionale. Inoltre, tocca temi come l’ipocrisia della propaganda di guerra, il crescente divario tra il comando militare e la realtà sul campo.

Good Morning Vietnam, la straordinaria pellicola che ancora oggi intrattiene e fa riflettere
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26 Dicembre 2024 - 20.20


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Questa è una delle esercitazioni svolte dalle studentesse e dagli studenti che stanno frequentando il Laboratorio di giornalismo, tenuto dal Professore Maurizio Boldrini. Sono da considerarsi, per l’appunto, come esercitazioni e non come veri articoli.

di Mirel Veliraj

Ambientato nel 1965, durante i primi anni del coinvolgimento massiccio degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam, un conflitto che avrebbe sconvolto la politica, la società e la cultura americana per decenni. Il film segue Adrian Cronauer (Robin Williams), un DJ dell’aviazione militare americana, inviato a Saigon per lavorare come conduttore radiofonico delle Forze Armate. Il suo stile anticonformista e irriverente trasforma le trasmissioni radio, rendendole
popolari tra i soldati al fronte, ma lo mette in contrasto con la gerarchia militare, che non tollera la sua satira politica e il suo approccio non convenzionale.

Il film riflette, attraverso Cronauer, lo scontro tra la libertà d’espressione e la rigidità istituzionale. Inoltre, tocca temi come l’ipocrisia della propaganda di guerra, il crescente divario tra il comando militare e la realtà sul campo e le
tensioni culturali tra gli americani e i vietnamiti. Barry Levinson dirige il film con equilibrio, oscillando abilmente tra il registro comico e quello drammatico. La regia evita toni moralistici, preferendo un approccio che lascia spazio sia all’umorismo trascinante sia a riflessioni più sobrie sul conflitto e il suo impatto umano. Levinson sfrutta la figura di
Cronauer come un ponte per raccontare il caos della guerra senza mostrare eccessivamente scene di combattimento, concentrandosi invece sulle dinamiche umane. La sceneggiatura, scritta da Mitch Markowitz, è vivace, arguta e piena di dialoghi memorabili, soprattutto quelli affidati all’improvvisazione di Robin Williams. Nonostante l’energia comica, il testo riesce a trattare temi seri, come la censura, il razzismo e le divisioni culturali, con un tono rispettoso.

La fotografia cattura efficacemente il contrasto tra la vivacità di Saigon e il sottotesto minaccioso del conflitto imminente. L’uso di colori caldi e luminosi per le scene urbane trasmette un senso di vitalità, mentre le riprese più
sobrie e neutre dei momenti drammatici riflettono il peso della guerra in agguato. Sebbene non sia particolarmente innovativa, la fotografia supporta bene l’atmosfera del film.

La colonna sonora è uno dei punti di forza del film. Le scelte musicali — che includono artisti come Louis Armstrong, creano un contrasto potente tra l’energia spensierata della musica e la realtà brutale del conflitto. L’iconico “What a Wonderful World” di Armstrong è usato con particolare efficacia, accompagnando immagini drammatiche e suscitando una profonda riflessione sul paradosso della bellezza e della distruzione.

Robin Williams offre una delle sue interpretazioni più memorabili, alternando comicità esplosiva e momenti di sincera vulnerabilità. La sua improvvisazione durante le scene radiofoniche è travolgente, mentre la sua capacità di
trasmettere empatia e umanità eleva il film. Good Morning Vietnam è un film che riesce a intrattenere e far riflettere, grazie alla straordinaria performance di Robin Williams e alla capacità del regista e sceneggiatore di bilanciare commedia e dramma. Pur con qualche lieve difetto, come la caratterizzazione a tratti semplicistica di alcuni
antagonisti, il film rimane una potente riflessione sull’assurdità della guerra e un omaggio alla libertà d’espressione.
Il film è indicato agli appassionati di film storici, amanti delle commedie intelligenti e chiunque voglia vedere Robin Williams al culmine della sua carriera. Il film è adatto a un pubblico adulto e maturo, in grado di apprezzare il mix di umorismo e critica social

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