Questa è una delle esercitazioni svolte dalle studentesse e dagli studenti che stanno frequentando il Laboratorio di giornalismo, tenuto dal Professore Maurizio Boldrini. Sono da considerarsi, per l’appunto, come esercitazioni e non come veri articoli.
di Giada Zona
Nel pomeriggio del 28 novembre, il Rettore dell’Università Di Siena,Roberto Di Pietra, comunica l’annullamento delle elezioni studentesche. Le irregolarità si sono verificate durante lo svolgimento delle operazioni di voto, cioè il 26-27-28 novembre, e le elezioni sono rimandate nei giorni 11-12-13 dicembre.
Il Rettore dell’ateneo senese è giunto a questa scelta in seguito alla segnalazione di comportamenti antidemocratici, compiuti da alcuni candidati. Questa decisione ha provocato varie polemiche tra le associazioni e ha lasciato tante perplessità tra gli studenti. Per capire meglio cosa sia successo, ho chiesto delle spiegazioni a una studentessa e a uno studente, candidati rispettivamente con Cravos e con Link, due tra le principali associazioni studentesche. Abbiamo provato a fare un riepilogo della vicenda e, già nella prima parte dell’intervista, emergono delle incomprensioni tra gli studenti e l’università.
Arianna Scarselli, studentessa che fa parte di Cravos, afferma che il 27 novembre, seconda giornata in cui si sono svolte le operazioni di voto, Cravos sia stata avvisata dagli elettori del blocco del sistema, ma le elezioni sono state sospese senza che la commissione elettorale ne discutesse. Così, gli studenti di alcune associazioni studentesche si sono recati presso il rettorato per avere ulteriori spiegazioni, ma Di Pietra risponde:“non importa se una segnalazione o cento, fa lo stesso. Le elezioni vanno annullate.”
Mentre Link sostiene una linea più neutrale rispetto alla comunicazione del Rettore, Cravos non sembra indifferente a questo aspetto. Lo studente candidato con Link dichiara: “se ci sono stati comportamenti gravi, compiuti da qualsiasi associazione, allora è giusto annullare le elezioni”, aggiungendo che “questi episodi spiacevoli si sono verificati in maniera diversa nei vari poli universitari, ad esempio il San Niccolò è stato quello meno colpito, mentre questi comportamenti sono risultati più frequenti a San Miniato e in parte al Mattioli.”
Interviene la studentessa Scarselli: “l’università ha annullato le elezioni per proteggere sé stessa, piuttosto che la comunità studentesca, altrimenti avrebbe permesso agli studenti di cambiare il voto.Così, coloro che erano stati costretti a votare contro il loro volere, avrebbero potuto cambiare il voto.” Da queste risposte emerge un altro elemento abbastanza discutibile, la modalità di voto, e su questo i due studenti sembrano andare d’accordo.
La studentessa sostiene che Cravos abbia chiesto di reintrodurre il seggio fisico,ma questa proposta è stata bocciata. Interviene lo studente candidato con Link: “in parte mi dichiaro d’accordo rispetto alla reintroduzione del seggio elettorale fisico, ma è molto complesso perché penso che la metà degli studenti in alcuni dipartimenti sia fuorisede, non frequentante o lavoratore, quindi si abbasserebbe ancora di più la percentuale di votanti all’università.”
Da quest’intervista emerge che entrambi sono favorevoli all’annullamento delle elezioni studentesche, ma si dichiarano contrari alla scelta del Rettore del rinvio delle stesse nei giorni 11-12-13 dicembre, poiché le indagini sono ancora in corso, non è cambiata la modalità di voto e le persone che hanno avuto comportamenti nocivi sono di nuovo eleggibili.
Credo che il voto online sia un ottimo strumento, qualora sia regolamentato nella maniera più opportuna, ed è un argomento su cui l’ateneo senese, ma in generale il nostro Paese, dovrebbe soffermarsi. Anche io sostengo, come i due studenti, che l’università di Siena avrebbe dovuto garantire la possibilità di modificare il voto. Sono d’accordo con la decisione di annullare le elezioni studentesche ma,come già affermato dai due candidati, credo che il Rettore avrebbe dovuto punire i responsabili di questa vicenda e solo dopo far votare gli studenti e le studentesse dell’ateneo senese.
Gli episodi che si sono verificati all’Università Di Siena sono molto gravi. Chi decide di candidarsi dovrebbe sostenere valori fondamentali, come la libertà d’espressione. Ma, purtroppo, siamo di fronte a eventi che contraddicono i principi costituzionali sui quali si fonda la nostra Repubblica. Dobbiamo esprimere liberamente i nostri pensieri e il nostro
orientamento politico-ideologico.
E in questo spiacevole accaduto, è necessario ricordare degli ideali affermati decenni fa, ma che rimangono sempre attuali: come scriveva Giorgio Gaber nel 1973 , “la libertà è partecipazione”.