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The Post: una lettera d'amore al vero giornalismo

Una pellicola che racconta come fare bene il lavoro del giornalista mettendo davanti a tutto i principi di libertà di informazione e stampa, rendendo così giustizia alla verità.

The Post: una lettera d'amore al vero giornalismo
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21 Dicembre 2024 - 16.49


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Questa è una delle esercitazioni svolte dalle studentesse e dagli studenti che stanno frequentando il Laboratorio di giornalismo, tenuto dal Professore Maurizio Boldrini. Sono da considerarsi, per l’appunto, come esercitazioni e non come veri articoli.

di Rocco Seghedoni

Convinto che la guerra condotta in Vietnam condotta dagli USA costituisca una sciagura per la democrazia, Daniel Ellsberg, economista e uomo del Pentagono, nel 1971 divulga una parte dei documenti di un rapporto segreto. 7000 pagine che dettagliano l’implicazione militare e politica degli USA nella guerra del Vietnam. Un’implicazione ostinata e contraria alla retorica ufficiale di quattro presidenti.

E’ il New York Times, noto giornale statunitense, a rivelare per primo il contenuto di questi documenti segreti, poi impedito a proseguire la pubblicazione da un’ingiunzione della corte suprema. Il Washington Post, altro noto giornale statunitense, rimette mano ai documenti e rilancia lottando contro le istituzioni per garantire la libertà di stampa e informazione, questo, grazie al coraggio del suo editore, Katharine Graham (interpretata da Meryl Streep) e del suo direttore Ben Bradlee (Tom Hanks).

I due metteranno a rischio la loro carriera e la loro stessa libertà nell’intento di portare pubblicamente alla luce ciò che i 4 presidenti hanno nascosto e insabbiato per anni. Tutto ciò in un potente thriller politico diretto da Spielberg.I due personaggi principali del film ovvero Katharine Graham e Ben Bradlee si completano a vicenda, da una parte troviamo la fragilità di Katharine: molto ragionevole, sobria ed indecisa mentre dall’altro troviamo l’esuberanza di Ben Bradlee con la sua voglia di agire e la sua frenesia.

Gli attori scelti da Spielberg calzano a pennello con i personaggi scelti per loro dal regista.Spielberg usa il cinema per ribadire il compito portato al termine quasi 50 anni fa dai giornalisti del Post: far emergere la verità, di fare giustizia pur se questo potesse comportare gravi ripercussioni sulle vite di tutti gli impiegati di lavoro. Spielberg ha la capacità di creare sequenze di grande tensione con montaggi serratissimi. La sua classe è lì in ogni inquadratura a testimoniare tutto il suo talento, valorizzato dalla splendida fotografia di Janusz Kaminski. La scelta musicale è perfetta creando la giusta suspence nei momenti giusti.

Il film è un must watch, soprattutto per le persone a cui piacciono i thriller e descrive benissimo questa angoscia nel mettere in gioco le proprie vite per far emergere la verità e per garantire i principi di libertà di informazione e stampa. Una pellicola che racconta come fare bene il lavoro del giornalista mettendo davanti a tutto questi due principi facendo sì che le persone che hanno sbagliato siano condannate per i crimini commessi. Per fare ciò bisogna avere grande coraggio e non avere paura.

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