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The Post, il film di Spielberg colpisce ancora

Una notizia, una redazione e una scelta che rischia di far crollare il castello di carte del governo americano.

The Post, il film di Spielberg colpisce ancora
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21 Dicembre 2024 - 16.34


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Questa è una delle esercitazioni svolte dalle studentesse e dagli studenti che stanno frequentando il Laboratorio di giornalismo, tenuto dal Professore Maurizio Boldrini. Sono da considerarsi, per l’appunto, come esercitazioni e non come veri articoli.

di Vittoria Calabrese

1966, Vietnam, l’esercito americano manifesta segni di cedimento in battaglia ma il governo nega le difficoltà. Queste sono le immagini che danno il via al film “The post” diretto da Steven Spielberg e uscito nei cinema italiani nel 2017.

Il film narra la vicenda che coinvolse la stampa statunitense nel 1971. In particolare si intrecciano i percorsi del New York Times e del Post. Il primo infatti, tramite un collaboratore, accede con anticipo a documenti riservati sulla guerra in Vietnam mentre, il Post, nel momento in cui il governo blocca l’uscita di altri articoli sul New York Times, riesce a rintracciare la fonte delle informazioni e a scrivere un articolo che rivela ulteriori scandali che coinvolgono la Casa Bianca.

Veri protagonisti sono i redattori del Post e la sua proprietaria Katharine Graham interpretata da Meryl Streep. Katharine sarà chiamata a decidere se pubblicare o meno l’inchiesta che rischia di far crollare il giornale e mandare in galera sia lei che il caporedattore Ben Bradlee interpretato da Tom Hanks.

La pellicola pone il focus sul giornalismo d’inchiesta, caratterizzato da segreti e responsabilità. Traccia i contorni di una professione appassionante ma che continuamente espone a minacce e rischi che coinvolgono in prima persona il giornalista.

La sequenza più esplicativa riguardo al concetto del peso che ha una decisione in ambito giornalistico, è quella di Katharine Graham che, nel suo salotto, circondata da uomini che cercano di decidere per lei se pubblicare o meno l’inchiesta, si impone rivendicando la proprietà del giornale e decidendo di mandare in stampa le pagine che avrebbero messo a rischio la carriera di tutti. Katharine afferma che la missione del giornale è la divulgazione di notizie rilevanti e che “il giornale si impegnerà per il benessere della nazione e per il principio di una stampa libera” dunque pubblicare l’inchiesta nonostante le conseguenza era prima di tutto un dovere.

Lei pronuncia queste parole nel suo momento più alto all’interno del film e lo fa mentre indossa un abito bianco, come una sposa attesa all’altare dalle sue responsabilità, che forse lei stessa si era negata fino a quel momento e che finalmente ha la possibilità di abbracciare.

Le scene successive sono concitate, scatenano un crescendo emozionante di tensione, la musica si fonde con il rumore dei macchinari che stampano innumerevoli copie e trasmettono la fibrillazione di un evento destinato a cambiare le sorti della politica statunitense.

La storia avvincente è stata resa magistralmente dai protagonisti che si confermano stelle del panorama cinematografico attuale. Le loro interpretazioni mescolate alle musiche di Jonh Williams e alla fotografia di Janusz Kamiński –  già collaboratore di Spielberg per altri grandi capolavori come “Schindler’s List”-  riescono a coinvolgere lo spettatore e a farlo entrare nel complesso mondo del giornalismo d’inchiesta.

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