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Disclaimer: si è concluso il primo della serie di incontri organizzati dal Corriere della Sera

Si è tenuto quest’oggi il primo dei dieci appuntamenti che indagano e discutono sulle ultime tecnologie di intelligenza artificiale nelle più importanti università italiane.

Disclaimer: si è concluso il primo della serie di incontri organizzati dal Corriere della Sera
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Agostino Forgione Modifica articolo

17 Settembre 2025 - 19.46


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Si è tenuto quest’oggi preso l’Aula Magna del Rettorato il primo incontro del progetto “Disclaimer. Ultime avvertenze prima della rivoluzione”. Si tratta di una serie di dieci appuntamenti, che approderà in altri nove atenei italiani, volti a indagare e riflettere da molteplici punti di vista la rivoluzione tecnologica che stiamo affrontando. A organizzarli il Corriere della Sera col partenariato scientifico di Cineca, il consorzio interuniversitario che fornisce infrastrutture e servizi informatici avanzati a università, enti di ricerca e aziende pubbliche e private. Hanno partecipato alla discussione l’economista Carlo Cottarelli, il disegnatore satirico Emilio Giannelli, lo scienziato Rino Rappuoli, i professori Marco Gori e Antonio Rizzo, la Responsabile della Direzione Education Ecosystem and Global Value Programs di Intesa Sanpaolo Elisa Zambito Marsala e l’ AI Leader di EY Europe West Giuseppe Santonato. A moderare il giornalista Riccardo Luna.

Dopo i saluti del Rettore Roberto Di Pietra l’intervento di Cottarelli ha discusso sul perché non bisogna temere i cambiamenti provocati dall’AI. Quest’ultima ha infatti indubbiamente causato un aumento della produttività e, talvolta, viene tacciata di essere la causa, presente o futura, della perdita di molti posti di lavoro. Per mezzo di una digressione storica Cottarelli ha evidenziato come tale dinamica sia analoga a quanto avvenuto nel corso della seconda rivoluzione industriale, in cui pure si temeva che le nuove e più efficienti macchine finissero per rimpiazzare gli operai in svariati settori produttivi. Non è andata così, anzi il poter lavorare meno producendo di più è stato alla base di importanti cambiamenti sociali come la nascita dei weekend liberi.  Per tali ragioni, dunque, non dovremmo repellere le nuove tecnologie temendo che queste possano prendere il nostro posto.  

La Prorettrice Vicaria Donata Medaglini, rammentando il ruolo cruciale che Siena ha nello sviluppo dei vaccini per via della presenza dell’European Vaccines Hub for Pandemic Readiness, un centro per lo sviluppo di vaccini di rilevanza per la salute pubblica che coordina tutte le strutture europee, ha introdotto il prof Rappuoli, microbiologo insignito della Medaglia d’oro al merito della sanità pubblica nel 2005. Questi, ricordando come la città abbia avuto un ruolo cruciale nello sviluppo dei vaccini contro la poliomielite grazie al lavoro che Albert Sabin svolse nel centro di ricerca diretto da Achille Sclavo, ha poi discusso di come l’IA stia radicalmente cambiando la loro produzione. È grazie ad essa che è stato possibile sviluppare il recente vaccino contro il vaiolo delle scimmie oltre all’attuale sperimentazione di vaccini personalizzati ad personam contro il tumore, più efficaci di circa il 60% rispetto alle cure attuali. In conclusione Rappuoli ha poi sottolineato come grazie all’intelligenza artificiale sia possibile abbattere drasticamente i tempi di ricerca e sviluppo dei vaccini, aspetto fondamentale, ad esempio, nel caso di pandemie.  

Il prof. Gori, tra i maggiori esperti italiani nel sopracitato ambito tecnologico, incalzando le parole del prof. Rappuoli ha messo in luce l’importanza della collaborazione, sia tra singoli scienziati che tra interi Paesi, in ambito scientifico. Questi ha poi spiegato perché i chatbot con cui siamo abituati a dialogare sembrino spesso accondiscendenti, affermando lo siano proprio per via dei principi sulla base dei quali vengono progettati. Rispondendo alla domanda circa i potenziali rischi di questa nuova tecnologia, il Prof. Rizzo ha affermato come per abbatterli sia necessario un’alfabetizzazione di base al loro utilizzo. A tal proposito, come sostiene nel suo recente libro “Pensare con l’Intelligenza artificiale. Un’alleata possibile”, inviata a parlare di “intelligenza aumentata” anziché “artificiale”, spostando il focus sul proficuo rapporto che può nascere dalla convergenza tra intelletto umano e artificiale.

Donato, in rima con l’intervento sui rischi di licenziamento che l’IA comporta, ha sostenuto la cogente necessità di cambiare e modellare le competenze occupazionali adattandole al mondo in cui viviamo. Il vero punto della questione, afferma, è questo. Il prof. Gori ha poi messo in guardia dai rischi che un’eccessiva centralizzazione dei servizi comporta, in primis quello di creare dinamiche di forte dipendenza verso singoli attori monopolisti. Ha discusso inoltre un altro aspetto critico spesso bellamente ignorato: l’enorme assorbimento energetico dei data center necessario al funzionamento di chatbot e altri strumenti di intelligenza artificiale.

In risposta a Giannelli i prof. Rizzo e Gori hanno dibattuto sul ruolo che l’IA può avere nei processi creativi, affermando che non debba essere intesa come una direttrice bensì come un ente capace di fornire spunti di riflessione più o meno validi. L’obiettivo è quello di “pensare meglio con l’IA”. Avviandosi verso la conclusione Zambito Marsala ha evidenziato come ricorrere a strumenti di intelligenza artificiale sia fondamentale per le aziende che vogliono mantenere alta la loro produttività e la loro posizione di marcato, affermando che ormai sia un qualcosa di imprescindibile. In ultima battuta l’intervento di Santonato, che ha rimarcato l’obiettivo che dovrebbe porsi ogni tecnologia: essere comprensibile e semplice da utilizzare.

Nel pomeriggio, a seguito dell’incontro, presso il Santa Chiara Lab si sono tenuti una serie di workshop e di incontri con le start up del territorio, oltre a una gara di bioinformatica che ha coinvolto un gruppo di studenti del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione e scienze matematiche dell’Università di Siena.

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