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L'Ateneo ospita un workshop sullo studio dei rifiuti marini

SPARSE, acronimo di ‘Surface Plastic Remote Sensing’, si svolgerà dal 28 al 30 maggio.

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23 Maggio 2025 - 17.17


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Oltre quaranta esperti, nazionali e internazionali, si riuniranno per discutere delle metodologie di studio e delle tecniche satellitari e di remote sensing per il rilevamento delle plastiche in ambienti acquatici, col fine di identificare le aree di intervento e mitigazione necessarie. Ad ospitare le attività la struttura del Santa Chiara Lab dell’Università di Siena (via Valdimontone 1). 

Due giornate di studio e di ricerca dove l’Università è al centro anche con la presenza nel comitato organizzativo di due studenti del dottorato in Chemical and Pharmaceutical Sciences, Amedeo Boldrini – che ha recentemente concluso il percorso di alta formazione – ed Alessio Polvani del Dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia. A coordinarli la ricercatrice Luisa Galgani.

Spiega la dottoressa Galgani: “Con l’aumento della produzione della plastica e le problematiche connesse al suo smaltimento, è fondamentale migliorare il monitoraggio della sua dispersione in mare. Il telerilevamento offre strumenti per individuare e tracciare i rifiuti plastici in ambienti acquatici, i quali spesso si trovano in presenza di altri materiali galleggianti. I progressi nelle tecnologie satellitari potrebbero facilitare il rilevamento e la bonifica non solo dei rifiuti plastici, ma anche di altri contaminanti”.

Il seminario SPARSE è sponsorizzato congiuntamente dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dalla rete internazionale Future Earth. Come altri sponsor figurano il CSGI – Consorzio Interuniversitario per lo sviluppo di Sistemi a Grande Interfase (Sesto Fiorentino) e IMT-Nord Europe Labex CaPPA (Francia).

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