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Agromafie e caporalato: a Siena il VII Rapporto che racconta lo sfruttamento nel settore agricolo

Il 10 aprile, ore 15:30, alla sede Mattioli sarà presentato il VII rapporto Agromafie e caporalato per analizzare fenomeni come lo sfruttamento e l'illegalità nella filiera agroalimentare italiana

Agromafie e caporalato: a Siena il VII Rapporto che racconta lo sfruttamento nel settore agricolo
Fonte: CGIL Toscana
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9 Aprile 2025 - 20.16


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Giovedì 10 aprile a Siena sarà presentato il “VII Rapporto Agromafie e caporalato”, realizzato dell’Osservatorio Placido Rizzotto in collaborazione con la Flai Cgil.

Il rapporto offre un’analisi approfondita delle dinamiche di sfruttamento e delle attività illecite che caratterizzano la filiera agroalimentare in Italia. L’incontro si terrà alle ore 15.30, presso l’Aula E della sede universitaria Mattioli (via P.A. Mattioli, 10).

Tra i relatori ci saranno Francesco Carchedi, curatore del rapporto; Fabio Berti, docente all’Università di Siena; Andrea Biagianti, segretario della Flai Cgil di Siena; e Serenella Pallecchi, presidente provinciale di Arci. L’introduzione sarà affidata al presidente dell’Osservatorio Placido Rizzotto Jean-René Bilongo, mentre il coordinamento sarà curato da Andrea Valzania, docente dell’Ateneo senese.

L’iniziativa è promossa dal Laboratorio sulle disuguaglianze dell’Università di Siena, nell’ambito dei corsi di laurea in Scienze del Servizio sociale e in Sostenibilità sociale e management del welfare.

Il rapporto presenta un’indagine profonda sulle irregolarità e illegalità ancora presenti nel settore agroalimentare nazionale. Grazie a un approccio multidisciplinare, il testo evidenzia come lo sfruttamento lavorativo sia spesso un fenomeno sistemico, intrecciato con la criminalità organizzata e aggravato da scelte legislative che tendono a favorirlo invece di contrastarlo. La comprensione di questo fenomeno richiede prima di tutto un’analisi attenta delle sue dimensioni.

La presentazione sarà anche un’occasione per riflettere su quanto accade da tempo in Toscana, in particolare nella provincia senese, dove il lavoro agricolo irregolare è una realtà diffusa e dove si registrano casi di infiltrazioni mafiose, come ci ricorda la vicenda della tenuta di Suvignano.

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