Torna la classifica CENSIS delle Università italiane, che giunge alla sua ventiduesima edizione. Gli indicatori sulla base dei quali le università vengono valutate riguardano le strutture disponibili, i servizi erogati, il livello di internazionalizzazione, la capacità di comunicazione 2.0 e il tasso di occupazione dei laureati. Gli atenei statali vengono suddivisi in quattro categorie a seconda del loro numero di iscritti: mega atenei con più di 40.000 iscritti, grandi atenei con un numero tra 20.000 a 40.000, medi atenei che contano dai 10.000 ai 20.000 iscritti e piccoli atenei con un numero inferiore ai 10.000 iscritti.
Sul podio dei mega atenei statali si riconferma l’Università di Bologna, con un punteggio di 89,8/100, con a seguire l’Università di Padova e La Sapienza di Roma che hanno ottenuto rispettivamente 88,0/100 e 86,5/100. Lo scettro dei grandi atenei statali è detenuto invece dall’università di Pavia, che con un punteggio di 91,0/100 ha surclassato l’Università di Perugia, arrivata seconda con 90,8/100.
Apre la classifica dei medi atenei l’Università di Siena con il punteggio di 96,7/100, seguita dall’Università di Sassari con 96/100 e da quella di Trento, che perde due posizioni – l’anno scorso era prima – ottenendo 94,8/100. Per quanto riguarda i piccoli atenei continua a occupare il primo posto è l’Università di Camerino, con un punteggio di 99,5/100, seguita dall’Università di Macerata con 87,2/100 e dall’ Università Mediterranea di Reggio Calabria che totalizza 86,5/100. In riferimento alla classifica dei Politecnici, Milano si riconferma al primo posto con un punteggio di 97/100, seguita da Torino con 91,5/100 e Venezia con 90,57100. Ultima Bari con un totale di 87,7/100. La classifica è consultabile qui.