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Ad Arezzo nasce il Polo di Formazione delle economie immateriali

È stato siglato l’accordo tra il Comune di Arezzo e l’Università degli Studi di Siena che porterà alla nascita del nuovo curriculum relativo al corso di laurea in Servizi giuridici

Ad Arezzo nasce il Polo di Formazione delle economie immateriali
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1 Giugno 2022 - 13.17


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È stato siglato l’accordo tra il Comune di Arezzo e l’Università degli Studi di Siena che porterà alla nascita del nuovo Polo di Formazione delle economie immateriali. La giunta comunale della città e il Senato accademico dell’Università di Siena hanno approvato il progetto che porterà alla rivalorizzazione dello storico palazzo di via Pellicceria, nuova sede del corso di laurea in “Servizi giuridici” relativo al nuovo curriculum “Patrimonio culturale, turismo e Sistemi agroalimentari” del Dipartimento di Giurisprudenza. A gestire gli spazi saranno la Fondazione Arezzo Comunità, la Fondazione Arezzo Intour e il dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo, uniti nella realizzazione di un innovativo hub formativo che punta alla valorizzazione delle economie immateriali. Il percorso didattico, unico in Italia, mira a offrire agli studenti un percorso per la gestione e la tutela dei beni immateriali.

La collaborazione tra l’Ateneo e le due Fondazioni trasformerà il palazzo di via Pellicceria in un laboratorio permanente per le economie immateriali, con gli spazi del piano terra e del primo piano dedicati all’accoglienza didattica e messi a disposizione delle realtà scolastiche, formative, economiche, di terzo settore e associative della Città di Arezzo. Sempre al primo piano saranno predisposte due sale a ospitare i costumi del Saracino e i materiali di archivio, offrendosi come luogo privilegiato per esperienze formative legate all’artigianato dei costumi e alle conoscenze delle rievocazioni storiche e tradizionali relative alla promozione turistica. Alle Fondazioni spetterà inoltre l’onere di sviluppare un dialogo tra il Polo Formativo e la Città, ricorrendo a un laboratorio permanente che offrirà seminari, eventi, appuntamenti su misura e percorsi informali di contaminazione tra scuola e lavoro, il tutto in una visione di welfare generativo ed etica dell’economia nell’identità territoriale. Quattro le linee di interesse sulle quali saranno organizzate le attività del Polo: l’artigianato artistico aretino; la promozione turistica della città e del suo paesaggio, la cultura e i beni culturali come elemento di coesione sociale; il terzo settore e la rigenerazione civica.

“Arezzo si conferma sempre più una Città universitaria e mette a frutto il rapporto di intensa collaborazione con l’ateneo senese. Dopo il corso di laurea triennale su Sicurezza, Amministrazione e Servizi al Territorio del dipartimento di Giurisprudenza attivato nella ex Casa della Culture, oggi arriva ad Arezzo un’offerta formativa universitaria unica nel suo genere che si innesta perfettamente nel nuovo disegno di sviluppo che la Città di Arezzo si è data fin dal 2015 – ha dichiarato il sindaco Alessandro Ghinelli – ma non solo: il corso di laurea fa parte di un progetto più grande che vede Arezzo tra le prime Città in Europa che punta sull’economia immateriale: turismo, valorizzazione del paesaggio, del territorio, dei beni culturali e del terzo settore come vero motore produttivo e civico. Il Polo delle Economie immateriale rappresenta quindi un vero avamposto di alta formazione e di crescita economica e uno spazio sperimentale che ci mette in filiera con le più avanzate Città europee”.

“La convenzione approvata dagli organi di governo dell’Ateneo – commenta il Rettore Francesco Frati – consolida ulteriormente la collaborazione tra l’Ateneo, il Comune di Arezzo e altri attori istituzionali del territorio, a beneficio della comunità locale e dei giovani interessati ad intraprendere percorsi formativi innovativi. Allo stesso tempo, agli studenti dell’Università di Siena saranno offerti spazi didattici e di studio adeguati alle loro esigenze e integrati con altre attività portate avanti dalle Fondazioni coerenti con gli argomenti formativi dei corsi di laurea del Dipartimento di Giurisprudenza”.

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