"Indomabili creature", il libro che riporta alla luce Anna Franchi | Culture
Top

"Indomabili creature", il libro che riporta alla luce Anna Franchi

Il volume, uscito nelle librerie il 12 settembre, ripropone un testo raro di Anna Franchi, scrittrice e giornalista che tra fine Ottocento e primo Novecento sfidò convenzioni e leggi ingiuste in nome dei diritti civili.

"Indomabili creature", il libro che riporta alla luce Anna Franchi
Preroll

redazione Modifica articolo

2 Novembre 2025 - 17.00


ATF

Un libro per riflettere sul passato, interrogarci sul presente e guardare al futuro. Arrivato sugli scaffali delle librerie di tutta Italia un mese e mezzo fa, il volume “Indomabili creature” (edito da Apalós) ripropone un testo raro scritto da Anna Franchi, scrittrice, giornalista, instancabile militante per i diritti civili, critica d’arte, femminista e attivista politica, che a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento denunciò con forza ipocrisie e discriminazioni, aprendo un dibattito ancora oggi attuale.

Ad accompagnare questa nuova edizione c’è l’introduzione critica e personale di Costanza DiQuattro, una delle autrici più significative nel panorama letterario italiano, che con la sua delicatezza e la sua visione “svecchia” il testo, mettendolo in relazione con temi cruciali del nostro presente come la parità di genere, la maternità,
l’autonomia economica, la violenza patriarcale, il diritto allo studio e la narrazione di sé.

Il libro si propone come un dialogo ideale tra due donne, distanti nel tempo ma combacianti nei punti di vista, e punta a far viaggiare con la mente quante più persone possibili, perchè i diritti civili riguardano tutta la collettività, nessuno escluso, non soltanto le donne.

E’ difficile spiegare in poche righe il ruolo chiave che ha avuto Anna Franchi nella storia dell’Italia ma, ripercorrendo le tappe principali della sua vita, è possibile “fotografare” e raggruppare quali sono stati i momenti clou che l’hanno resa una paladina dei diritti civili e soprattutto femministi.

Nata nel 1867 a Livorno, Anna Franchi ha vissuto un’esistenza segnata dalla responsabilità sociale e letteraria. Fin da giovane ha sostenuto i diritti delle donne, diventando presidente di associazioni femministe e battendosi per tematiche scottanti come la parità salariale e il suffragio universale.

In seguito alla separazione dal marito Sergio Martini, avvenuta all’inizio del Novecento, si è dedicata completamente alla scrittura, collaborando con numerose riviste e firmando oltre 40 volumi tra romanzi, saggi e racconti. Dopo l’8 settembre 1943, il giorno in cui Pietro Badoglio informava il popolo italiano dell’entrata in vigore dell’armistizio del Regno d’Italia con gli Alleati, Franchi aderì alla Resistenza partigiana.

Inoltre, nel 1946 uscì Cose d’ieri dette alle donne d’oggi, uno scritto con cui rivendica alla sua generazione e alle socialiste di quel tempo il merito di aver portato avanti battaglie di uguaglianza e di parità di diritti che finalmente potranno trovare attuazione, come il diritto di voto.

Anna Franchi, nonostante sia scomparsa più di settant’anni fa, ha un legame con il presente grazie alla sua scelta di sfidare fermamente un sistema fortemente maschilista senza inquadrare il conflitto in termini di contrapposizione tra sessi.

Nel suo libro sul divorzio, pubblicato nel 1902 e contenuto in “Indomabili creature”, manifesta l’opportunità di rivedere lo stato delle cose ipotizzando una nuova legge che riesca a superare l’ideologia del femminismo degli anni ’70.

Franchi considera l’istituto giuridico come una necessità di entrambe le parti in causa, parlando espressamente di creature infelici in un rapporto infelice che meritano una seconda possibilità.

La sua è stata una voce audace che ha saputo espandersi in un ambiente ostile perché possedeva gli strumenti culturali per farlo. Un’altra peculiarità della figura di Anna Franchi è che lei è sempre stata coerente con le idee e i valori in cui credeva, affrontando temi scottanti nei primi anni del ‘900 e ponendosi in contrasto anche con la Chiesa, vero ostacolo a una visione più libera dei rapporti matrimoniali.

Insomma, attraverso la penna illuminante e sensibile di Costanza DiQuattro il mito di Anna Franchi è tornato in auge dopo alcuni decenni, e adesso la speranza è che il libro venga letto da quante più persone possibili, affinchè nessuno si arrenda mai nella rivendicazione dei suoi diritti, che sono e resteranno per sempre inviolabili.

Native

Articoli correlati