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Sandro Veronesi trionfa al Premio Lattes Grinzane 2025

Lo scrittore classe '59 ha sbaragliato la concorrenza con il libro "Settembre nero", edito da La nave di Teseo

Sandro Veronesi trionfa al Premio Lattes Grinzane 2025
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12 Ottobre 2025 - 17.09


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Ancora un premio per Sandro Veronesi, l’ennesimo. Infatti, lo scrittore fiorentino si è aggiudicato la XV edizione del Premio Lattes Grinzane, riconoscimento internazionale intitolato a Mario Lattes (pittore, scrittore ed editore di origini ebraiche) e organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes, dedicato ai migliori libri di narrativa italiani e stranieri pubblicati nel corso dell’ultimo anno solare.

Oltre al classe 1959, gli altri finalisti di questa edizione erano il francese Mathieu Belezi con “Attaccare la terra e il sole” (Gramma Feltrinelli), la tedesca Jenny Erpenbeck con “Kairos” (Sellerio), l’irlandese Paul Lynch con “Il canto del profeta” (66thand2nd), romanzo distopico già vincitore del Booker Prize 2025, e la cilena Alia Trabucco Zerán con “Pulita” (Sur).

A determinare la vittoria di Veronesi, che nel corso della sua carriera ha messo in bacheca anche due Premi Strega (2006 e 2020) e un Premio Campiello (2000), sono stati i voti di 400 studentesse e studenti di 24 giurie scolastiche delle scuole superiori in tutta Italia, più una di Lima (Perù).

Settembre Nero racconta la storia di un bambino di dodici anni di nome Gigio, la voce narrante, che rievoca la sua estate del 1972 al mare in Versilia, quando con il padre, avvocato penalista di Vinci, sua madre Elizabeth detta Betty e la sua sorellina Gilda, di appena sette anni, trascorsero l’ultima estate felice della loro vita familiare.

Nelle righe del romanzo di Veronesi si respira l’aria che aveva vissuto Gigio e soprattutto il suo affetto straordinario per i genitori da cui si sentiva amato e protetto. Da una parte la madre, irlandese dai capelli rosso fuoco e dalla pelle bianchissima piena di efelidi, ammirata in silenzio da tutti i vicini di spiaggia.

Dall’altra il padre, quarantenne provetto velista, che sulla barca di legno chiamata “Tivatu” esercitava il suo ruolo di mentore insegnando al figlio dodicenne i segreti della navigazione a vela, in anni in cui Agostino Straulino si stava affermando come il campione italiano più amato. Infine la piccola Gilda, chiamata così per i capelli rossi ereditati dalla madre, proprio come Rita Hayworth che aveva dato vita al personaggio del film omonimo, con regia di Charles Vidor, uscito nel 1946.

Sandro Veronesi, con la voce del ragazzino di allora ricostruisce con sensibilità, empatia e intelligenza la personalità di Gigio, che legge Linus, scopre i Peanuts e il gioco degli scacchi seguendo le imprese leggendarie di Bobby Fischer, il ciclismo tifando per Felice Gimondi ed Eddy Merckx, raccoglie le figurine dei calciatori, incontra la musica leggera anglofona di cui capisce un po’, ma non tutto, malgrado la padronanza dell’inglese, e scopre l’amore e le prime pulsioni sessuali. Ma soprattutto scopre che i suoi genitori non sono quelli che credeva, che nascondono segreti e personalità oscure e che agli occhi di un adolescente appaiono deludenti e incomprensibili.

Lo stile serrato della prosa di Veronesi riesce a tenere tutto insieme, musica e sport, radio e televisione, amori e tradimenti, Italia e Irlanda, ragazzi e adulti, pubblico e privato. Una rivisitazione accurata e partecipe di anni trascorsi e spesso quasi dimenticati, ricostruiti attraverso una vicenda esemplare, romanzesca ma a tratti molto realistica.

Contestualmente alla cerimonia di premiazione, che si è svolta nella giornata di ieri, sabato 11 ottobre, al Teatro Sociale “Giorgio Busca” di Alba, alla scrittrice etiope Maaza Mengiste, che quest’anno ha pubblicato con Einaudi il romanzo “Sotto lo sguardo del leone“, è stato conferito il Premio Speciale Lattes Grinzane, attribuito in ogni edizione a un’autrice o a un autore internazionale di fama riconosciuta a livello mondiale e che nel corso del tempo abbia ricevuto un condiviso apprezzamento di critica e di pubblico.

Nella sua lectio magistralis, Mengiste ha proposto una lucida ma appassionata analisi dei tempi di oggi in forma di lettera, con una riflessione che si è sviluppata a partire dalla domanda: “Anche tu, come me, senti che siamo un passo più in là rispetto alla giusta sequenza delle cose?”.

Insomma, Sandro Veronesi si conferma ancora una volta uno degli autori italiani più apprezzati anche all’estero, e adesso i suoi lettori sono già ansiosi di scoprire quale sarà il suo prossimo libro, perchè la sua scrittura non è soltanto un insieme di frasi messe insieme su un foglio, ma una vera e propria poesia di parole.

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