“Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te”. In ogni opera di Steve McCurry emerge l’autentica umanità del soggetto. Classe 1950, instancabile viaggiatore, ingatore dell’animo umano. Dal prossimo 22 novembre al 12 aprile 2026, il Palazzo Pigorini di Parma ospiterà una mostra con molte delle sue fotografie, dalle più celebri alle meno note. A cura di Biba Giacchetti, profonda conoscitrice dell’opera di McCurry, l’esposizione è organizzata da Artika con il patrocinio del Comune di Parma e in collaborazione con il team Mostre di Orion57. La curatrice ha scelto per l’esposizione delle fotografie non un andamento cronologico o geografico, bensì un criterio di affinità di soggetti, emozioni, atmosfere: alla ricerca dei fili invisibili che legano persone e luoghi distanti tra loro.
Ogni volto ritratto da McCurry è insieme di storie, emozioni, dolore, speranza, paura e bellezza, che l’occhio paziente del fotografo scruta, indaga, fa affiorare.
Vincitore di diversi premi fotografici, tra cui il World Press Photo Award, Steve McCurry è membro dell’agenzia Magnum dal 1985 e i suoi reportage in zone estreme del mondo, tra cui diversi scenari di guerra, sono stati pubblicati dalle più importanti riviste internazionali come Time, Life e National Geographic. Lo scatto della ragazzina afgana è uno dei ritratti più iconici della nostra contemporaneità e sarà in mostra a Parma dal 22 novembre prossimo.
È possibile consultare la pagina di Artika per informazioni più pertinenti riguardo il calendario della mostra, i costi del biglietto e il circuito di acquisto.
