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Al teatro Nuovo Menotti torna il sipario storico

E' stata restaurata la grande tela del pittore Francesco Coghetti.

Al teatro Nuovo Menotti torna il sipario storico
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redazione Modifica articolo

29 Giugno 2025 - 17.31


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Nella giornata di ieri, sabato 28 giugno, è stata presentata al pubblico “La disfatta di Annibale”, l’opera (11,90 metri in altezza per 3,92 in larghezza) raffigurante la storica scena del condottiero cartaginese sconfitto sotto le mura di Spoleto che Francesco Coghetti ha dato alla luce nel 1861.

Il trionfo nel Concorso Art Bonus 2025, indetto dal Ministero della Cultura, nella categoria “Beni e luoghi della Cultura”, ha permesso al bene artistico di tornare nel palcoscenico dopo ben 25 anni.

La restaurazione è stata realizzato grazie a una donazione di AgriEuro tramite l’Art bonus e al cofinanziamento del Comune di Spoleto. A margine del recupero dell’opera, ha preso parola il primo cittadino di Spoleto Andrea Sisti, che tramite una nota del Comune ha dichiarato: “Presentare al pubblico il sipario storico, restaurato e definitivamente ricollocato al teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, in occasione del Festival dei Due Mondi è un momento di straordinaria importanza per la Città, per la sua storia, per la valenza artistica di quest’opera maestosa”.

Stefania Petrillo, Docente di Storia Contemporanea dell’Università di Perugia e autrice della monografia “Sipari d’Italia”, ha invece affermato: “Il restauro del sipario storico del teatro Nuovo di Spoleto, dipinto nel 1861 dal bergamasco Francesco Coghetti, è un evento di straordinaria importanza non solo per la qualità e le dimensioni del manufatto, ma anche per la sua ricollocazione in teatro che gli consente di riacquistare la sua duplice funzione, pratica e simbolica”.

E ha aggiunto ancora la docente universitaria: “Il sipario è la ‘quarta parete’ della sala, il diaframma che separa lo spazio della realtà da quello della finzione; negli anni cruciali del Risorgimento, quando è istoriato, diventa spesso un vero manifesto politico”.

Insomma, l’Umbria e soprattutto Spoleto hanno di nuovo uno dei loro simboli più importanti, con la speranza che venga data una nuova vita a quante più opere possibili, per il bene della cultura italiana (in tutte le sue sfaccettature).

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