Il cinema, si sa, ha il potere di trasportare lo spettatore in mondi lontani. Ma cosa accade quando l’esperienza cinematografica trasforma gli attori stessi? È quanto emerge dalle parole delle protagoniste di Fuori, il nuovo film corale diretto da Mario Martone, ancora nelle sale e acclamato da pubblico e critica. Elodie, Valeria Golino e Matilda De Angelis condividono le loro intense e personali esperienze sul set, rivelando come il processo creativo si sia intrecciato profondamente con la loro crescita umana e professionale.
La serata di presentazione del film ha visto Elodie indiscussa protagonista, ammirata e applaudita da fotografi e giornalisti. Per lei, al suo terzo ruolo cinematografico, “Fuori” non è stato solo un set, ma un vero e proprio rito di passaggio. “Io ero completamente estranea al mondo del cinema,” ha confessato la star. “Con Mario Martone, un maestro, con Valeria Golino, con Matilda De Angelis pensavo che avrei sofferto. Mi dicevo: ‘Oddio, come farò? Sarà difficile’. Ed è stato difficile, ma ero sempre accompagnata. Mi mettevano sempre un materasso sotto quando stavo per cadere: le mie amiche. È stata una delle esperienze più importanti della mia vita. Grazie.” Alla domanda se oggi si senta un po’ più attrice, ha risposto: “No, credo che la definizione sia un po’ complessa. Sento di avere la possibilità di poter fare un altro mestiere. E quando, e se, ci saranno occasioni, le coglierò al volo.”
Anche Valeria Golino non ha nascosto il suo entusiasmo per l’opportunità di lavorare con Martone. “Avevamo tutte molta voglia di lavorare con Mario. Io almeno sì. Erano anni che lo aspettavo. Avevo voglia di farmi guidare, di farmi dirigere da lui, di partecipare ai suoi progetti,” ha dichiarato Golino. La realtà, poi, ha superato le aspettative: “È stato bello, ma ancora più bello di quanto pensassi. Ho fatto incontri molto belli, molto interessanti, che spero siano duraturi. E credo che lo saranno.” Le sue parole dipingono un quadro di grande stima professionale e affinità umana, elementi cruciali per la buona riuscita di un progetto artistico.
Per Matilda De Angelis, l’esperienza di “Fuori” è stata una vera e propria rivelazione sul piano umano: “Questo film è stato assurdo”, ha affermato con trasporto. “È una di quelle esperienze umane in cui, mentre la vivi, non ti rendi conto fino in fondo di quello che sta succedendo. È qualcosa che cresce col tempo.” L’attrice sottolinea come il legame con le colleghe e con il regista si sia approfondito ben oltre le riprese: “Adesso, non lo so, le amo ancora di più di quando ci passavo tutti i giorni insieme. Ho un ricordo di Mario che è triplicato: nell’amore, nella fascinazione, anche per loro. È strano, è come un film che è cresciuto dentro di noi.”
De Angelis ha concluso con una profonda riflessione sui rapporti umani, applicabile anche alle dinamiche createsi sul set: “Perché l’amore è una cosa chimica che accade in un attimo e dura poco – ha aggiunto – tutto il resto è una scelta. Ed evidentemente noi stiamo continuando a scegliere di amarci, che è una cosa molto diversa.” Una visione che eleva l’esperienza cinematografica a metafora della vita stessa, dove i legami più autentici nascono da una scelta consapevole e quotidiana.
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