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Dal Corridoio Vasariano ritrovato un documento assente dal 1946

Le indagini reparto operativo dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale riportano alla luce un'importante testimonianza del passato.

Dal Corridoio Vasariano ritrovato un documento assente dal 1946
fonte immagine: La Nazione
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17 Gennaio 2025 - 17.13


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A qualche settimana dalla riapertura, il Corridoio Vasariano torna a far parlare di sé grazie ad un ritrovamento avvenuto negli scorsi giorni grazie alle indagini del Reparto Operativo del Comando dei Carabinieri.

Come scrive Paolo Martini per AdnKronos, il loro intervento ha portato al ritrovamento di un registro databile al XVIII secolo, facente parte del fondo “Mannelli Galilei Riccardi” ma assente nell’inventario portato a termine nel 1946.
Il registro contiene anche una particolare fonte, ovvero due fogli manoscritti che raccolgono in un indice i documenti associati alla famiglia Fiorentina Mannelli, tra i quali emerge una supplica a Cosimo I de Medici per impedire l’abbattimento di una torre di proprietà Mannelli utile a favorire la costruzione del Corridoio Vasariano.

Il documento miscellaneo è apparso sul mercato antiquario nel marzo 2024 con associato un valore di 15 mila euro anche se il Colonnello del reparto operativo afferma che: “il suo valore è molto più alto, proprio perché contiene una supplica rivolta a Cosimo I de’ Medici”. L’oggetto non è sfuggito all’attenzione del reparto dei Carabinieri impegnato nella sorveglianza sul commercio di beni culturali che hanno avviato le indagini con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale.

Paolo Befera, Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, afferma infatti: “Da poco abbiamo sviluppato nuovi strumenti che utilizzano l’intelligenza artificiale per scandagliare il web, il dark web e i social. Con questi nuovi sistemi riusciamo a passare al setaccio l’etere e nel caso del volume miscellaneo il software ha riscontrato un’anomalia segnalandola al nostro reparto cyber”.

Coordinati dalla Procura della Repubblica di Firenze, i carabinieri hanno svolto un’indagine che ha permesso la ricostruzione della storia del manoscritto permettendone la restituzione all’Archivio di Stato avvenuta oggi. L’indagine, che ha coinvolto le Sezioni Antiquariato e la nuova istituita Cyber Investigation, è iniziata dal controllo di un sito appartenente a un rivenditore di libri antichi di Firenze che metteva in vendita il volume. Le immagini pubblicate sul web riproducevano la copertina frontale del libro con la scritta “Miscellanea” sul cartiglio ovale decorato dal disegno di un’aquila. Le foto mostravano parzialmente anche la costola dalla quale si è potuta intuire l’origine archivistica del manoscritto.

L’assistenza tecnico-scientifico della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana e dell’Archivio di Stato di Firenze, ha permesso l’attribuzione del documento al rispettivo archivio “Mannelli Galilei Riccardi” donato nel 1927 all’Archivio di Stato di Firenze dal marchese Riccardo tramite testamento olografo. In seguito ad approfondimenti è stato constatato che il documento era proprietà di un privato che lo aveva destinato alla vendita tramite il commerciante che non ha saputo giustificarne né detenzione né provenienza.

Ulteriori ricerche svolte da funzionari della Soprintendenza Archivistica Toscana e dell’Archivio di Stato di Firenze, hanno confermato la corrispondenza e la compatibilità con altri documenti del fondo.

Il manoscritto è costituito da carte in pergamena vergate da un’unica mano, con piccoli decori a penna bruna ed elementi fitomorfi per le lettere iniziali. La documentazione si presenta accuratamente rilegata da coperta in piena pelle marocchino color tabacco, con cornice in tripla filettatura a secco su entrambi i piatti, fregi floreali agli angoli e dorature come la filettatura interna.

A seguito della riacquisizione del volume il direttore generale Archivi del Ministero della Cultura, Antonio Tarasco, afferma: “Esprimo grande soddisfazione per l’importante recupero del registro antico appartenente al fondo ‘Mannelli Galilei Riccardi’ che è stato consegnato all’Archivio di Stato di Firenze e, simbolicamente, all’intera cittadinanza fiorentina. Il registro non rappresenta solo un recupero materiale, ma un ritorno alle radici storiche della nostra collettività. Ringrazio i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze la cui eccellente operazione, coadiuvata dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana e dall’Archivio di Stato di Firenze, ha consentito questo importante risultato”.

La collaborazione tra la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana e l’Archivio di Stato di Firenze è stata l’occasione per mettere alla prova un metodo di indagine consolidato, come la consegna del documento dell’archivio Mannelli Galilei Riccardi dimostra. L’esame puntuale dei caratteri estrinseci del pezzo, insieme alla ricostruzione della tradizione dell’archivio di origine condotta in stretta sinergia, restituiscono ora la fisionomia di un complesso archivistico servito da un inventario in cui non erano ravvisabili lacune.

“Il ritorno al fondo di origine del registro recuperato dal Nucleo Tutela dei Carabinieri stimolerà anche nuove riflessioni sul contenuto dell’intero archivio, a iniziare dalla versione su supporto membranaceo in esso contenuto della supplica con la quale ebbe origine la perimetrazione della torre dei Mannelli per costruire il Corridoio Vasariano. L’attuale cerimonia inaugura quindi un nuovo filone di studi su un brano importante di storia della città e sarà l’inizio di un nuovo percorso di trasmissione della sua memoria”, affermano i portavoce della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana e dell’Archivio di Stato di Firenze.

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