In un’intervista esclusiva all‘Adnkronos, ai microfoni di Loredana Errico, Claudia Lagona, in arte Levante, ha raccontato il suo ultimo lavoro: “Opera quotidiana”, un autentico diario poliedrico, che racchiude poesia (ben 90), pensieri, collage e ben 13 quadri.
Diviso in sei sezioni, che seguono i momenti della giornata (alba, mattina, pomeriggio, tramonto, crepuscolo e notte), viene definito dalla stessa autrice come “un lavoro intenso e lungo, forse il più lungo tra i miei progetti.”
Come spiega Levante, tutto nasce nel febbraio 2022: “Ero solita comprare i quotidiani e la cronaca di quel periodo, tra il conflitto ucraino-russo e la situazione politica italiana, era davvero pesante, mi spaventava. Eppure, i titoli di giornale, pur riferendosi a eventi drammatici, mi suggerivano qualcosa di diverso, di poetico. Ho iniziato a ritagliarli e collezionarli, usandoli come base per comporre poesie e pensieri”.
Un lavoro nato in un periodo delicato per l’artista, colpita anche dalla depressione post-parto come rivela la stessa: “è stato un momento molto intenso. Bisogna fare i conti con un corpo in totale subbuglio, anche dal punto di vista biologico e ormonale. Sei in preda a un assestamento ed è proprio la testa e il corpo che non rispondono come tu vorresti. Dopo il parto ho faticato a trovare un equilibrio, ma fortunatamente ci sono riuscita”.
Ma proprio dal parto è venuta alla luce la piccola Alma, di due anni e mezzo ma già piena di bellezza, energia e vitalità, definita da sua madre come “un piccolo diavoletto che insegna il mondo.” E proprio riguardo alla bellezza Levante racconta: “Spero sempre di circondarmi di bellezza e di poterla regalare. È una cosa che mi fa stare bene. Sono un’esteta, amo vivere in un modo diverso a quello che purtroppo siamo destinati spesso ad accogliere e incontrare. Questa è la potenza dell’arte e della creatività in sé”.
L’artista siciliana parla anche della sua musica, messa momentaneamente da parte, ma mai dimenticata: “Sto scrivendo il disco nuovo ma mi prendo il tempo necessario. Sto sognando di far uscire qualcosa di nuovo un po’ prima, ma non credo che ci riuscirò. Ho fatto la scelta di prendermi un tempo sano per metabolizzare le cose che vivo e trasformarle in musica”.
Ad una domanda specifica sul cantautorato come forma di resistenza, e il rap e la trap come generi dominanti nelle classifiche e testi “chiaccherati”, Levante risponde: “Credo sia sempre stato così. Se vogliamo parlare di numeri, è difficile vedere cantautrici e cantautori tra i primi posti perché il cantautore riflette e chiede di riflettere e a volte si preferisce leggerezza. Il problema, credo, non sia tanto il contenuto in sé, ma la coerenza tra il racconto e il comportamento dell’artista. Forse è più contestato l’atteggiamento che si mostra. D’altra parte, però, ci sono artisti che non usano un linguaggio esplicito nei loro lavori ma mostrano comportamenti ben più maschilisti di altri. Per questo motivo, non mi pongo troppe domande su questo tipo di polemiche. Onestamente, mi interessano relativamente poco”.
Su un eventuale chiamata futura da parte di Carlo Conti per Sanremo 2025 l’ artista si esprime affermando: “Non ci vado. Mi sto prendendo il tempo di scrivere questo disco con la massima serenità. Voglio farlo con un grande relax per fare veramente un discone”.