Giunti al quarto giorno della Mostra del Cinema di Venezia, ecco che arriva da protagonista il primo dei cinque film italiani in gara: “Campo di battaglia” di Gianni Amelio, che vede come attori principali Alessandro Borghi, Federica Rosellini e Gabriel Montesi.
La pellicola è ambientata nel 1918, ultimo anno della Prima guerra mondiale, tra la disfatta di Caporetto e la devastante pandemia da “Spagnola”; i due protagonisti sono due ufficiali medici, nonché amici d’infanzia, alle prese con la gestione di un ospedale militare e, purtroppo, testimoni della disperazione di chi farebbe qualsiasi cosa pur di non tornare al fronte.
Oltre a quello di Amelio, sbarcano in laguna anche altri due film: “Leurs enfants après eux”, film francese che vede come direttori i gemelli Ludovic e Zoran Boukherma, e “The Order” del regista australiano Justin Kurzel.
Il primo racconta di questioni adolescenziali nel 1992, con il quattordicenne Anthony alle prese con il suo primo amore Steph e sullo sfondo, ma da vicino, l’amicizia turbolenta con l’animo ribelle Hacine, che porterà i 3 a scoprire piano piano la loro maturità. Come raccontano i registi: “La nostra intenzione era quella di realizzare un film crudo, intenso e viscerale. Un’istantanea della realtà sociologica che va oltre la documentazione dei fatti per generare un impatto emotivo di un’ampiezza e una profondità possibili solo al cinema”.
Il secondo, thriller politico che vede come protagonisti Jude Law e Nicholas Hoult, è ambientato negli anni ’80, più precisamente nel 1983, in un’America piena di terrore a causa di una serie di crimini violenti come rapine in banca e attacchi a furgoni blindati. Sarà Idaho, agente dell’Fbi di stanza a Coeur d’Alene, a sospettare per la prima volta che gli artefici di questi ‘colpi’ siano in realtà un gruppo organizzato di terroristi interni, pronti a far partire una guerra contro il governo americano grazie anche alla guida di un leader super carismatico.
Questo il commento del regista del film: “‘The Order’ è una caccia all’uomo nelle profondità dell’odio, un presagio di un’America divisa, un colpo di avvertimento di ciò che è stato e di ciò che potrebbe accadere”.