Si tratta di un “Ecce Homo” risalente al periodo 1605-1609, rimasto a lungo sconosciuto e recentemente scoperto grazie all’attento lavoro di esperti e studiosi. Il dipinto è stato dichiarato “bene di interesse culturale” dal governo della regione di Madrid, il che significa che non potrà essere esportato dalla Spagna.
L’opera, inizialmente stimata solo 1.500 euro, era stata messa all’asta nel 2021 a Madrid come opera di un artista minore. Ma ben presto la sua vera natura ha attirato l’attenzione di alcuni appassionati e specialisti che ne hanno ipotizzato l’attribuzione al Caravaggio. L’identità del nuovo proprietario privato rimane al momento sconosciuta.
Di fronte a questa ipotesi, il Ministero della Cultura spagnolo è intervenuto per bloccare la vendita e avviare un’accurata analisi del quadro. L’esame, condotto da un team di esperti tra cui Maria Cristina Terzaghi, Gianni Papi, Giuseppe Porzio e Keith Christiansen, ha confermato la paternità caravaggesca dell’opera.
L’ “Ecce Homo” presenta infatti tutte le caratteristiche distintive dello stile del maestro lombardo, dalla resa magistrale della luce alle espressioni intense dei personaggi. Si presume che il dipinto sia giunto in Spagna nel XVII secolo, entrando a far parte delle collezioni reali. Dopo un periodo di oblio, è stato riscoperto nel 2021 e sottoposto a un accurato restauro.
L’esposizione al Museo del Prado, che durerà per almeno nove mesi, permetterà di ammirare questo straordinario capolavoro di Caravaggio, finalmente restituito al pubblico dopo un lungo periodo di mistero. Un’opera che testimonia ancora una volta il genio del maestro e la sua capacità di emozionare e stupire a distanza di secoli.