Lagalla ha sottolineato l’importanza della produzione letteraria di Tomasi di Lampedusa, definendola un punto di riferimento e una profonda analisi della società. Ha anche evidenziato il ruolo significativo della chiesa di San Domenico come luogo simbolico per i palermitani, ora arricchito anche dalla presenza delle spoglie dello scrittore accanto a quelle di altre personalità illustri come Giovanni Falcone.
Il sindaco ha reso omaggio al figlio di Tomasi di Lampedusa, Gioacchino Lanza, recentemente scomparso, il cui impegno ha contribuito all’organizzazione di questa commemorazione, coinvolgendo diverse istituzioni e la comunità cittadina.
L’iniziativa di trasferire le spoglie di Tomasi di Lampedusa al Pantheon di San Domenico è stata accolta a seguito della richiesta del rettore della chiesa, padre Sergio Catalano, confermando così il riconoscimento della città per il grande contributo letterario dello scrittore.
Il sindaco ha espresso la convinzione che iniziative di questo genere siano fondamentali per preservare la memoria storica e ispirare le nuove generazioni a costruire un legame con il passato, guardando al futuro con prospettiva e consapevolezza.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa è noto principalmente per il suo romanzo “Il Gattopardo”, pubblicato postumo nel 1958, che è diventato un best-seller e ha ricevuto il Premio Strega nel 1959. La sua opera letteraria include anche altri lavori significativi come i “Ricordi d’infanzia”, che hanno contribuito a consolidare il suo prestigio nel panorama letterario italiano.