Il ‘Davide e Golia’ di Caravaggio, l’unico dipinto del maestro lombardo conservato al Museo del Prado di Madrid, è tornato a splendere dopo un restauro durato tre mesi e mezzo. Il dipinto, datato circa al 1600, era stato coperto da una coltre di sporcizia e strati ossidati che ne avevano offuscato il chiaroscuro, uno dei tratti distintivi dell’artista. La restauratrice Almudena Sánchez ha lavorato per recuperare l’originale luminosità del dipinto, eliminando la barriera ottica che ne aveva fatto perdere lo smalto iniziale.
Il risultato, secondo gli esperti del Prado, è straordinario. Ora si possono apprezzare in modo molto più evidente i dettagli del dipinto, come le sfumature della pelle, i capelli e gli abiti dei personaggi. Inoltre, una radiografia eseguita durante il restauro ha messo in luce prove fatte da Caravaggio nella fase di elaborazione del dipinto, poi rimaste celate sotto lo strato di pittura definitivo.
Il direttore del Museo del Prado, Miguel Falomir, è soddisfatto del lavoro svolto. “Questo è un quadro con una capacità poderosissima di catturare l’attenzione di chi vi si pone di fronte”, ha commentato. “Ora è tornato in tutto il suo splendore”. I responsabili del museo hanno anche rimodellato la sala in cui è esposto il dipinto per evidenziare il “dialogo attorno allo stile emanato dal Merisi al di là delle frontiere nazionali”.
In merito al ‘Davide e Golia’, l’esperto in pittura italiana e francese David García Cueto sostiene che si tratti di “un’opera profondamente sperimentale e moderna” che “rompe la tradizione iconografica del manierismo”. In Spagna solo altri tre musei custodiscono opere di Caravaggio: il Museo Thyssen-Bornemisza, le Gallerie delle Collezioni Reali e il Museo di Montserrat.
