Un dipinto di Botticelli (1445 – 1510), dimenticato per più di 50 anni dopo essere scomparso dai registri d’arte dello Stato italiano, è stato ritrovato in un’abitazione privata di Gragnano, vicino a Napoli. La tela ritrae una Madonna con Bambino, risalente alla fine del XV secolo, che appartiene con grande probabilità alla fase matura dell’attività dell’artista del pittore rinascimentale.
Collocata in origine nella chiesa di Santa Maria delle Grazie (Napoli), e poi custodita per mezzo secolo da una famiglia del luogo per generazioni, l’opera, dal valore di circa 100 milioni di euro, è stata riconsegnata alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Napoli dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale del capoluogo campano, nella speranza che possa finalmente essere vista dal pubblico. Alle autorità ora spetterà accertare la reale proprietà, mentre l’Istituto Centrale per il Restauro, dovrà porre rimedio al pessimo stato di conservazione dell’opera, che presenta numerosi distacchi e alterazioni di colore causate dall’ossidazione delle vernici.
Al termine del restauro, il dipinto sarà esposto in un museo di Napoli in modo permanente, anche se ne dovesse essere accertata la legittima proprietà privata.
Secondo lo storico Peppe Di Massa, intervistato da La Repubblica a seguito della riscoperta dell’opera, Botticelli avrebbe riportato nella Madonna le fattezze della sua musa e amata Simonetta Cattaneo Vespucci, scomparsa all’età di 23 anni. L’opera è citata anche nella biografia di Botticelli pubblicata nel 1989 dall’inglese Ronald W. Lightbown, tra i massimi cultori dell’arte rinascimentale, che attribuisce l’arrivo della tela a Santa Maria la Carità a papa Sisto IV, cui lo stesso Botticelli avrebbe donato quella Madonna con Bambino. Dietro al gesto del pontefice, il tentativo di ingraziarsi la famiglia dei Medici – per finanziare il completamento della Cappella Sistina – che a quel tempo stavano acquistando alcune proprietà nella campagna napoletana per coltivare vigneti e produrre vino.