Ci sono storie che si intrecciano in modi del tutto originali dietro al nuovo film di Walter Veltroni, una bobina ritrovata per caso, una barca che rimane in panne nel golfo di Sorrento e una verosimile storia d’amore che potrebbe essere accaduta realmente o no.
Come spiega Veltroni “Aver ritrovato e rigenerato questo concerto, per chi come me ha sentito decine di concerti di Lucio significa ‘eternalizzarlo’, consegnarlo alla storia nella sua integrità”. Si tratta di un documentario nato grazie al ritrovamento delle riprese originali del celeberrimo concerto di Dalla al Village Gate di New York, nel 1986. “Il ritrovamento delle bobine del video – aggiunge Veltroni – è merito di un collezionista cinefilo di Civitavecchia, che a dirlo così sembra un personaggio di Nanni Moretti, che le ha trovate da un rigattiere di Faenza. Il contenuto è emerso solo dopo un restauro ed è stato mandato alla Sony”.
Alle riprese originali il regista ha voluto aggiungere un altro tassello, una storia che si confonde tra realtà e finzione: dopo essere tornato dal sopracitato concerto Dalla, alla ricerca di un singolo per chiudere l’album “Dall’America”, è in barca con alcuni amici nel Golfo di Sorrento. La barca tuttavia si rompe, e l’artista decide di pernottare presso l’Hotel Excelsior, soggiornando proprio nella camera dove, nel 1921, era alloggiato Enrico Caruso. Secondo la leggenda quest’ultimo, in fin di vita, proprio tra quelle mura si innamorò di una giovane che insegnava musica. A Raccontare tale storia il barista dell’hotel, Angelo Leonelli. Affascinato e seduto dietro lo stesso pianoforte suonato da Caruso, Dalla compone il brano che prende proprio il nome dell’artista partenopeo.
Un documentario pieno di emozioni e di chicche, come la struggente interpretazione di “Caruso” fatta dal pianista Danilo Rea e quella inedita dello stesso Dalla, girata da Turturro, entrambe sullo sfondo del golfo. Tutte immagini inedite mai viste prima d’ora. “Siamo diventati matti per trovare l’inedito di Turturro – afferma Veltroni – siamo stati un po’ Indiana Jones anche noi”.
“Lucio era un fuoco d’artificio con una vena di malinconia, gli ho voluto molto bene e questo – sottolinea il regista – è un modo per testimoniare l’affetto e la riconoscenza che abbiamo per questo meraviglioso genio”. “La nostra amicizia – commenta Angela Baraldi – è nata in musica, una notte di Natale, ci conoscemmo e mi disse ‘tu sei una cantante’. Cercava una voce femminile per una canzone di Ron e dopo 16 ore ero in studio per un provino. Da lì è iniziata un’amicizia divertentissima e piena di musica”
Il film sarà in sala il 20, 21 e 22 novembre mentre l’album “Dallamericaruso – Live at Village Gate, New York 23/03/1986” sarà disponibile dal 20 novembre in formato digitale e dal primo dicembre in copia fisica. “Lucio – conclude il regista – non aveva alcun senso del pudore, era così, quest’immagine lo rappresenta molto, è l’uomo più libero che abbia mai conosciuto”.