Sono passati 50 giorni dall’inizio dello sciopero degli sceneggiatori americani ma, purtroppo, il contenzioso che li vede coinvolti non sembra in via di risoluzione. A muovere le proteste è la richiesta di condizioni economiche e lavorative migliori, che i lavoratori del mondo dello spettacolo avanzano agli studi di produzione e distribuzione di film, serie e programmi tv.
Dalle loro parole, tuttavia, emerge la certezza di vincere la battaglia. “Siamo nella stessa barca – afferma Adam Conover, uno sceneggiatore – combattiamo la stessa battaglia, un lavoro sostenibile contro l’avidità aziendale. Vicineremo perché hanno bisogno di noi. Gli sceneggiatori sono coloro che creano i personaggi, raccontano le storie, scrivono le battute amate dal pubblico. Non avrebbero niente senza di noi”. Lo sciopero, iniziato il 2 maggio, ha messo alle strette molte produzioni, alcune delle quali costrette a chiudere.
Nel fermento generale che sta colpendo il mondo di Hollywood si sta combattendo anche un’altra battaglia: quella degli attori aderenti al sindacato SAG-AFTRA. Con i contratti che scadranno il 30 giugno gli attori ne chiedono il rinnovo, minacciando di “incrociare le braccia” se ciò non dovesse accadere. A votare 65 mila membri del sindacato, il quale rappresenta più di 160mila tra attori, giornalisti della televisione e annunciatori.