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Sanremo 2023: Benigni parla di Costituzione ed è subito polemica sui social

Su Twitter, sono tanti i commenti negativa all'hashtag #BoicottaSanremo. Secondo gli utenti, il Festival non è il festival della canzone, ma della propaganda. E si invoca il pensiero unico dominante.

Sanremo 2023: Benigni parla di Costituzione ed è subito polemica sui social
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7 Febbraio 2023 - 23.12


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di Elena La Verde

Il Festival di Sanremo si apre con il botto. L’intervento di Roberto Benigni sulla Costituzione agita i social oltremisura. Se da un lato c’è chi ne tesse le lodi, quasi urlando che ha dato una lezione commovente, di cui tutti ne dovremmo avere memoria, dall’altro c’è chi lo definisce noioso e lento e ne fa dell’ironia. “Benigni è proprio lo zio noioso che rovina le atmosfere delle riunioni di famiglia”, scrivono.

Qualcuno commenta che preferisce portare fuori il cane a fare i bisogni, pur di non sentirlo.

Non mancano le critiche che puntano il dito contro i suoi argomenti.  All’hashtag #BoicottaSanremo, sono molti i tweet che gridano che “Sanremo è il festival della propaganda”, dove ci sono “Clown e soldatini obbedienti del sistema per divulgare il pensiero unico dominante”. Fascismo, pensiero unico e propaganda sono i temi di discussione dei social. Si grida all’indignazione. “Io come italiano mi vergogno di questo”. Si cita il terribile terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria: “Mentre in Italia si canta, in Siria e Turchia si piange. Vergogna Occidentale”.  Si invocano i vaccini. “Si deve chiedere a qualcuno di parlare degli effetti collaterali dei vaccini. I soliti interventi showcase a spese degli italiani”. Infine, la sentenza: “Benigni che nomina l’art.21 della Costituzione, dopo quello che è successo nell’era di Speranza e Draghi, è la cosa più vomitevole a cui ho assistito negli ultimi 30 anni. Non riuscivo a credere alle mie orecchie!”.

In tutto questa confusione, anche Adinolfi ha iniziato a dare la sua cronaca del Festival. Oltre ai voti alle canzoni dei cantanti in gara, su Benigni scrive: “Tutto bello, per carità. Mattarella, il palchetto, l’inno, Amadeus, l’orchestra, la gente in piedi, l’applauso, la “signora Laura”, la Costituzione, Benigni. Ma ascolti Mameli cantato da Gianni Morandi e ti viene in mente Rovazzi: dell’elmo di Scipio nessuno sa niente”. Un follower gli risponde: “Povero Mattarella…ma chi glielo ha fatto fare”. E lui: “Come ha detto Benigni, spero che non lo costringano a fare le due di notte”.

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