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Gianluca Grignani: al Festival di Sanremo 2023 con il brano "Quando ti manca il fiato"

Sesto Sanremo tra i big, torna in gara al Festival di Sanremo 2023.

Gianluca Grignani: al Festival di Sanremo 2023 con il brano "Quando ti manca il fiato"
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7 Febbraio 2023 - 22.04


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Al Festival di Sanremo, l’anno scorso lo abbiamo visto in qualità di ospite nella serata delle cover e dei duetti, mentre accompagnava Irama nell’esecuzione del suo storico brano La mia storia tra le dita. In questo 2023, lo vedremo di nuovo sul palco dell’Ariston, tuttavia in qualità di artista in gara tra i Big, con l’inedito Quando ti manca il fiato, scritto con il direttore d’orchestra Enrico Melozzi. Ai microfoni della Rai, ha dichiarato che la canzone è autobiografica, parla del difficile rapporto con il padre e ha un testo tosto, duro, e si deve essere incoscienti per cantarla.

Si prospetta quindi un ritorno in grande stile, sicuramente “fuori dagli schemi”, quasi da voler far mancare il fiato. In totale, il cantautore ha partecipato sette volte al Festival di Sanremo: andando indietro nel tempo, oltre quest’anno, si devono ricordare le edizioni del 2015 con Sogni Infranti, del 2008 con Cammina nel sole, del 2006 con Liberi di sognare, del 2002 con Lacrime dalla Luna, del 1999 con Il Giorno Perfetto e del 1995 con Destinazione Paradiso. È stato il Sanremo del 1995 ad essere il suo trampolino di lancio della sua carriera.

Dopo essere stato scritturato dalla casa discografica Polygram e dopo il successo a Sanremo Giovani nel 1994 con il singolo La mia storia tra le dita, Gianluca Grignani arriva nel 1995 sul palco sanremese. È in gara nella categoria Nuove Proposte, al suo esordio con “Destinazione Paradiso”. In quell’edizione assai ricordata per diversi brani di successo, da Finalmente tu di Fiorello a Come Saprei di Giorgia, da Con te partirò di Andrea Bocelli a Gente come noi di Ivana Spagna, passando per Senza averti qui di Max Pezzali, spicca anche Destinazione Paradiso di Gianluca Grignani. Anche se è arrivato sesto tra le Nuove Proposte e non ha vinto la gara, il suo brano ha conosciuto immediatamente un grandissimo successo, divenendo la ballata per eccellenza, entrando così con prepotenza nei classici della musica italiana. Sempre in quell’esplosivo 1995, l’artista incide l’album Destinazione paradiso, omonimo del brano sanremese, che nel giro di un solo anno vende due milioni di copie e si lancia così anche nel mercato discografico latinoamericano.

Nel 1996, sperimenta con Fabbrica di plastica, prodotto con lo storico produttore Massimo Luca, con la collaborazione di Greg Walsh. Si tratta di un album rock sperimentale, che ha ricevuto una critica contrastante. Può piacere e può non piacere: non conosce mezze misure.

In Campi di popcorn, pubblicato nel 1998, sembra quasi raggiungere un punto di sperimentalismo in cui non c’è ritorno: l’ispirazione dell’opera è il frutto di un sogno psichedelico che si realizza. Il risultato è un lavoro fuori dagli schemi e da qualsiasi attesa, in cui le dodici canzoni coniugano l’acidità e la dolcezza della musica. In particolare, il brano Joker è stata la fonte di ispirazione per il suo soprannome: i fan usano chiamarlo anche con il nome del più famoso rivale di Batman.

Ad ogni modo, è proprio per via del suo sperimentalismo, per il modo di comporre musica e al contempo per la grande poetica nei suoi testi e nei suoi lavori, che ha guadagnato dalla critica l’appellativo di poeta maledetto.

Nel 1999, torna all’Ariston  con il Giorno Perfetto,  brano che dà anche il titolo alla sua prima raccolta di successi, mentre nel 2000 pubblica Sdraiato su una nuvola, un lavoro con un tono più introspettivo e cantautoriale rispetto ai precedenti.

Fa seguito il ritorno per la terza volta a Sanremo. Siamo nel 2002. Si presenta con Lacrime dalla luna, un brano che anticipa l’uscita del nuovo album Uguali e diversi. Quest’ultimo fin da subito si rivela un grande successo: svetta tra le classifiche discografiche dei dischi più venduti e vi resta per diverse settimane.

Dopo la pubblicazione di Succo di vita, la seconda raccolta di successi, collabora con Andrea Guerra per Che ne sarà di noi, colonna sonora dell’omonimo film di Giovanni Veronesi, in cui recita l’attore Silvio Muccino: con questa canzone, vince a Saint Vincet un premio della Grolla d’oro per il Cinema 2005.

A questi lavori, segue Il re del niente, il sesto album in studio. L’album viene fortemente apprezzato dal pubblico, ma anche dalla critica. Per via dell’alto valore letterario contenuto nei testi del disco, ha ricevuto due prestigiosi riconoscimenti: il Premio Mia Martini e il Premio Lunezia.

Successivamente, ha partecipato a diverse edizioni del Festival di Sanremo: nel 2006 con Liberi di Sognare, un brano rockeggiante che, seppur eliminato al primo turno, ha ottenuto un buon riscontro radiofonico; nel 2008 con Cammina nel sole, una canzone dalle sonorità country rock, che anticipa l’uscita dell’omonimo album nel successivo mese di marzo.

Nel 2010, arriva Romantico Rock Show, in cui il rock diventa sporco, ma non perde di eleganza. Gli album Natura umana nel 2011 e A volte esagero nel 2014 precedono la sua quinta partecipazione al Festival di Sanremo nel 2015. Gareggia con Sogni Infranti, classificandosi all’ottavo posto.  Il brano sanremese vuole segnare la fine di un ciclo artistico: Grignani canta le difficoltà e i sacrifici che la musica richiede.

Il 2020 vede il suo ritorno sulle scene con la pubblicazione di tre nuovi singoli: Tu che sai di me, Dimmi cos’hai e Non dirò il tuo nome. Nel 2021, esce il singolo I bei momenti.

Considerato uno dei pilastri della musica rock italiana, nonché uno dei migliori cantautori e musicisti della sua generazione, nei suoi venticinque anni di carriera, ha venduto complessivamente circa 5 milioni di dischi certificati da FIMI: ha ottenuto un disco di diamante, vari dischi di platino e un disco d’oro.

Infine, ma non per importanza, tra i tanti e numerosi premi, ricordiamo: un Telegatto, la citata Grolla d’oro e una nomination ai Nastri d’argento per la colonna sonora del film Che ne sarà sa di noi, il Premio Mia Martini, tre Premi Lunezia per il valore musical-letterario dei suoi album, e la Targa Mei Speciale.

(a cura di Elena La Verde)

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