È stata inaugurata ieri la mostra più attesa al Palazzo Blu di Pisa che, fino al 26 febbraio, ospiterà 120 opere tutte riconducibili ai pennelli dei Macchiaioli; un gruppo di giovani artisti – attivi principalmente in Toscana – che nella seconda metà dell’800 diedero inizio ad un periodo artistico che stravolse la pittura del tempo. Desiderosi di prendere le distanze dalle tecniche di dipinto prettamente accademiche e influenzati dai più importanti maestri del Romanticismo quali Giuseppe Bezzuoli e Francesco Hayez, i Macchiaioli iniziarono una vera e propria rivoluzione artistica che diede vita ad una delle più innovative avanguardie pittoriche d’Europa.
Le opere, alcune delle quali mai esposte prima, appartengono in parte a collezioni private, altre invece sono in prestito da altri musei come gli Uffizi, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano, la Galleria Nervi di Arte Moderna di Genova e la Galleria Nazionale di Roma.
Curata dalla storica dell’arte Francesca Dini, la mostra si articola in undici sezioni, è prodotta e organizzata da Fondazione Palazzo Blu in collaborazione con MondoMostre, grazie al contributo di Fondazione Pisa.
A fare da cornice all’esposizione non solo saranno le splendide sale del rinascimentale Palazzo Blu – conosciuto anche come Palazzo Giuli Rosselmini Gualandi – ma saranno anche le opere architettoniche che adornano il Lungarno Gambacorti, come la chiesa longobarda di Santa Cristina. Proprio qui, i visitatori potranno ammirare il sensazionale percorso che raccoglie le opere chiave dei giovani Macchiaioli, frutto della loro lunga ricerca, del discernimento artistico e della loro piccola ma abbagliante rivoluzione che travolse gli insegnamenti delle diverse scuole pittoriche dell’Europa di fine ‘800.