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Il Battistero di Firenze torna a risplendere di nuovi colori: i restauri delle 8 pareti interne sono terminati

Erano iniziati nel lontano 2017, con il finanziamento dell'Opera di Santa Maria del Fiore, e sono ora disponibili per la visione i mosaici interni del Battistero di Firenze.

Il Battistero di Firenze torna a risplendere di nuovi colori: i restauri delle 8 pareti interne sono terminati
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28 Luglio 2022 - 19.05


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di Laura Regardi

Dopo una serie di interruzioni a singhiozzo (causa Covid-19) del restauro del Battistero di Firenze, le sue 8 facciate interne tornano finalmente visibili. Era iniziato nel 2017, ma solo nel 2022 sono stati tolti gli ultimi ponteggi, permettendo ai mosaici che rivestono le pareti, la volta e l’arco dell’abside di risplendere di nuova luce.

Il restauro è stato diretto e finanziato dall’Opera di Santa Maria del Fiore con due milioni e seicentomila euro e con un contributo dalla fondazione Friends of Florence, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza ABAP per la città metropolitana di Firenze e le provincie di Prato e Pistoia.

I mosaici sulle facciate interne del Battistero rappresentano profeti, santi, vescovi e cherubini, nella Scarsella sono invece rappresentati immagini speculari della Madonna e del Battista seduti in trono affiancati da quattro telamoni che reggono la grande ruota centrale. La ruota è segmentata in otto raggi occupati in cui si susseguono immagini di patriarchi biblici e profeti che hanno annunciato la venuta di Cristo, sotto forma di agnello.

L’intervento di restauro ha interessato le pareti di marmo bianco, verde di Prato e mosaici, ma anche la struttura, l’architettura e la decorazione musiva.

Sono state molte le scoperte durante il restauro, spiega l’Opera di Santa Maria del Fiore: dalla tecnica impiegata nei mosaici parietali, unica nel suo genere, alle tracce di foglia d’oro su uno dei capitelli dei matronei, che potrebbe indicare come in origine fossero anch’essi dorati.

Le tecniche utilizzate per il restauro sono state diverse. È stato inoltre effettuata la pulitura sia in profondità che in superficie delle tessere, comprese le “cartelline”, un sottile strato di vetro di un millimetro che protegge la lamina dorata e ne preserva la lucentezza.

Beatrice Agostini, direttrice dei lavori di restauro architettonico e musivo, ha dichiarato: “Abbiamo iniziato il restauro montando i ponteggi verso al fine del 2017. Il restauro vero e proprio è iniziato nei primi mesi del 2018, poi interrotto più volte a causa della pandemia. Dalle prime fasi ci siamo resi conto che non era solo necessario pulire le superfici architettoniche ma erano necessari anche interventi di consolidamento strutturale e un intervento di restauro sui mosaici che si presentavano molto degradati.”

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