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Il Fai e le sue trenta Primavere

Sabato 26 e domenica 27 le Giornate di primavera: alla scoperta di oltre 700 luoghi storici eccezionalmente aperti grazie al contributo dei volontari, tra monumenti, borghi, paesaggi e opere d’arte

Il Fai e le sue trenta Primavere
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24 Marzo 2022 - 13.57


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Di Linda Salvetti

Sabato 26 e domenica 27 marzo tornano le Giornate Fai di Primavera, dedicate alla tutela del patrimonio culturale e paesaggistico del nostro paese. Oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in 400 città, sparse su tutto il territorio italiano, saranno visitabili a contributo libero, naturalmente nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi Fai attivi in tutte le regioni.

In tempi bui come quelli che stiamo vivendo, le giornate Fai, trovano un senso ancor più sentito e profondo, invitando tutti i cittadini italiani e non, a conoscere la nostra storia e riflettere su quanto queste possono insegnarci ad affrontare il presente e il futuro. La trentesima edizione, con alla guida il nuovo presidente Marco Magnifico, risalderà tutti quei valori, ben noti al Fai, di spirito critico, civico ed educativo, che dovrebbero essere fondamenta e colonne portanti della nostra società e, pertanto, della nostra identità. Così, in occasione dell’evento di questo fine settimana, il Fai scrive: “…il patrimonio culturale è come il patrimonio genetico di un popolo, che conserva a perenne memoria un codice di esperienze e valori condivisi su cui si fonda la nostra umanità.”

Un impegno quello del Fai, che va oltre i confini geografici della nostra penisola per difenderne la bellezza e le meraviglie, come dichiarato dalla stessa organizzazione scegliendo: “di esprimere in maniera esplicita la vicinanza e la solidarietà con il popolo ucraino esponendo i colori della sua bandiera in tutta la comunicazione e nei Beni, ma la Fondazione vuole dare un contributo concreto e perciò si impegna oggi formalmente a finanziare il recupero di un’opera d’arte del patrimonio culturale ucraino che sarà individuato non appena cesserà la guerra e sarà avviata la ricostruzione del Paese.”

Nel 1975, Giulia Maria Crespi diede vita al Fondo Ambiente Italiano, oggi conosciuto come Fai, una fondazione senza scopo di lucro – sul modello del National Trust inglese – volta alla tutela e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano. Dal 1993 a oggi, sono stati aperti 14.090 siti, tra castelli, chiese di grande valore, collezioni d’arte, borghi, ville e parchi storici, visitati da oltre 11 milioni di persone. Luoghi di storia, arte e natura di tutta Italia che hanno conquistato ogni primavera un piccolo grande spazio di tangibilità e risonanza, nonché di tutela, grazie al contributo di 145.500 volontari e 330.000 studenti-guida. 

Chi deciderà di prendere parte alle Giornate Fai potrà offrire un contributo per sostenere la Fondazione. Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro e la donazione online su www.giornatefai.it consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita. Un fine settimana per disconnettersi dal 5G e riconnettersi alla storia e alla cultura dell’Italia e, più in generale, alla cultura della natura, permettendo ai visitatori di sentirsi parte dei territori in cui vivono e di cui spesso non conoscono appieno la bellezza e il valore. 

In questa edizione, tra le molte visite imperdibili ci sono: il Casinò dell’Aurora Ludovisi a Roma, la Certosa di Garegnano a Milano, l’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli, la Villa Medicea dei Careggi a Firenze e l’Orto Botanico di Napoli.

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