Abolire la cultura Russa di certo non risolverà il problema della guerra.
Sono 201 le firme che giornalisti, scrittori e operatori della cultura hanno raccolto e spedito a Sergio Mattarella.
La raccolta firme, spiegano i promotori, “nasce dall’incalzare di eventi sempre più gravi come la vicenda che ha visto coinvolto lo studioso Paolo Nori e l’Università della Bicocca, la richiesta di abbattimento della statua di Dostoevskij a Firenze, la campagna social contro lo scrittore russo in Italia Nicolai Lilin”
Ad aderire a tale iniziativa ci sono giornalisti, scrittori, imprenditori impegnati nel mecenatismo, studenti, docenti, musicisti ma anche uffici stampa e operatori della comunicazione, nonché abbonati di associazioni culturali.
La richiesta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, garante dei diritti costituzionali, e al ministro della Cultura, Dario Franceschini è quella “di porre un freno a quel fenomeno che sempre più sembra assumere i connotati di una discriminazione incalzante verso la cultura russa” [..] “Dietro ogni firma ce ne sono centinaia silenti o silenziate dai promotori per evitare di mettere a rischio imminenti eventi pubblici su palchi importanti, dato il clima irrazionale di questi giorni, che vede solo pochissime voci coraggiose fuori dal coro”. E concludono: “201 sono le firme come 201 sono gli anni che ci separano dalla nascita di Fedor Dostoevskij (1821), lo scrittore russo divenuto involontario simbolo di questa situazione, come giustamente hanno sottolineato tanti intellettuali, fra cui vale ricordare oggi Claudio Magris”.
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