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A Roma una mostra dedicata alle Madri dell'Europa

L'esposizione, che si terrà l'8 e il 10 marzo, vuole ricordare tutte le figure femminili che hanno contribuito alla nascita di un'Europa unita

A Roma una mostra dedicata alle Madri dell'Europa
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redazione Modifica articolo

4 Marzo 2022 - 13.38


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Nasce con l’obiettivo di dare credito e importanza alle donne che hanno contribuito alla nascita dell’Europa e relativamente alla collaborazione diplomatica tra i suoi stati la mostra “Le Madri dell’Europa”. L’esposizione, curata da Maria Pia Di Nonno e con i ritratti della concept artist Giulia Del Vecchio, mira a conferire a tutte quelle donne volutamente dimenticate dalla storia la loro debita importanza, ricordandoci che l’Europa non è mai stata cosa per soli uomini. L’esposizione sarà aperta al pubblico dall’8 e il 10 marzo presso il Liceo Mimiani, in occasione della X edizione della Scuola d’Europa a Roma istituita dall’Associazione La Nuova Europa

Proprio con il fine di esplicitare la straordinarietà del percorso di pacificazione e collaborazione tra gli stati moderni quale l’Europa si è fatta testimone, la mostra – allestita in occasione della Festa della Donna – esporrà brevi biografie dei personaggi femminili che hanno ricoperto un posto d’onore all’interno di tale processo. Si tratta di donne che la storia, più o meno volutamente, ha dimenticato o di cui non ha avuto la dignità di riconoscerne l’importanza, ma che finalmente potranno ritagliarsi lo spazio che le spetta.

Allestita la prima volta nel 2016 dall’Università di Roma La Sapienza con il titolo “Le Madri Fondatrici dell’Europa” e itinerante dal 2017, l’esposizione è stata ripensata nel 2021 dall’associazione La Nuova Europa proprio in occasione dell’80esimo anniversario del Manifesto di Vetotene, venendo esposta sull’omonima isola durante le edizioni primaverili ed autunnali della Scuola d’Europa. “Il lavoro di ricerca non è ancora concluso e probabilmente non lo sarà mai”, afferma Maria Pia Di Nonno, “Il secondo obiettivo della mostra è infatti quello di incuriosire le nuove generazioni affinché, con spirito critico, continuino a interrogarsi sulla storia d’Europa, scoprendo o riscoprendo storie ed azioni di quelle figure che, seppur relegate ai margini della storia, vi hanno contribuito in modo considerevole”.

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