Marina Abramovic: “Il nostro approccio al pianeta deve cambiare”. Il video | Culture
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Marina Abramovic: “Il nostro approccio al pianeta deve cambiare”. Il video

La performer a Monaco prova la sua opera su Maria Callas: “Più la situazione è difficile, più abbiamo bisogno di cultura”. Un messaggio di qualche giorno fa agli italiani

Marina Abramovic: “Il nostro approccio al pianeta deve cambiare”. Il video
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3 Aprile 2020 - 20.42


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Una settimana fa Marina Abramovic, su sollecitazione di Palazzo Strozzi a Firenze che nel 2018 aveva allestito la sua prima retrospettiva completa, ha mandato un messaggio accorato al nostro Paese colpito dal Coronavirus. La regina della performance proclamava di amare l’Italia e gli italiani.
Se volete leggere le sue parole, sono le seguenti:
“Questo è il mio messaggio per l’Italia e per gli italiani, che io amo profondamente. Sappiamo che questo è un momento di crisi e che il virus ormai è ovunque. Ma allo stesso tempo dobbiamo imparare una lezione da questi disastri. Gli italiani stanno dimostrando grande coraggio, un profondo senso di comunità e umanità. Dobbiamo combattere insieme. È qualcosa che passerà e ciò che rimarrà sarà un’esperienza davvero importante: la coscienza umana deve cambiare, il nostro approccio al mondo e al pianeta deve cambiare. Questa è la lezione che dobbiamo imparare. Italia, ti amo. Il mio cuore è con voi”.
Qui sotto potete vedere il suo video messaggio.

“Più la situazione è difficile, più abbiamo bisogno di cultura”
L’artista si trova adesso alla Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera dove guida le prove della sua opera “7 Deaths of Maria Callas”, inscenando sette morti e tracciando il percorso lungo arie che la cantante interpretò imprimendo la sua impronta nella storia della lirica con scene da opere di Georges Bizet, Gaetano Donizetti, Giacomo Puccini e Giuseppe Verdi e musiche del compositore serbo Marko Nikodijevic. La particolarità sta nel condurre le prove: come ha raccontato al sito domusweb.it, deve rispettare le distanze fisiche (e nelle prove teatrali e d’opera è molto difficile).

Sulla quarantena e la pandemia nella conversazione con Ginevra Bria ha specificato: “È molto importante essere oggettivi sulla situazione in cui si trova il mondo. Più la situazione è difficile, più abbiamo bisogno di cultura e di arte per sopravvivere. Ricordo Susan Sontag andare a Sarajevo ai tempi della guerra in Bosnia e dirigere Aspettando Godot in un rifugio antiatomico. La cosa più importante è tenere alto lo spirito umano, non abbassarlo”.

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