Con la chiusura forzata fino almeno il 3 aprile per il Coronavirus, molti musei e parchi archeologici si stanno attrezzando a una vita alternativa sul web tramite canali youtube e social. Parecchi istituti erano preparati, altri meno. Vi forniamo sotto qualche loro proposta facendole però precedere da «una riflessione sull’ “isterismo digitale” » del momento scritta sul proprio profilo Facebook da Nicolette Mandarano, autrice del recente saggio Musei e media digitali (clicca qui per la recensione). Scrive tra l’altro l’esperta: «1. I contenuti sono sempre fondamentali nella comunicazione digitale, non saranno mai i mezzi ad essere dominanti. Quindi come abbiamo sempre detto anche per le tecnologie da adottare all’interno dei musei, bisognerebbe prima riflettere sull’obiettivo da raggiungere, su cosa si vuole comunicare (contenuti forti, scientificamente corretti) e infine sul come e su quali mezzi.
2. (…) Non ci si può improvvisare in professioni che non ci competono. Non si può chiedere alle persone di cimentarsi con piattaforme di cui ignoravano l’esistenza sino al giorno prima (e qui si apre anche il grande tema della didattica a distanza).
3. Questa corsa di questi giorni a stare tutti in rete potrebbe affaticare le infrastrutture e anche questo meriterebbe un ragionamento. Abbiamo necessità di una rete funzionante per lavorare e per lo svago». Giust’appunto.
Coronavirus: chiusi musei, parchi archeologici, teatri, cinema in tutta Italia
Vi diamo alcune segnalazioni. Nulla di completo o esaustivo. Molte altre se ne potrebbero aggiungere, sia chiaro. Ogni museo, va da sé, adotta in pieno e rilancia la raccomandazione #iorestoacasa. I virgolettati sono estratti da comunicati stampa o da fonti ufficiali.
Presso Torino il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea diretto da Carolyn Christov-Bakargiev ha creato una realtà virtuale indipendentemente dal Coronavirus e merita quindi il posto d’onore: intitola “Cosmo digitale” contiene “creazioni artistiche, conferenze in streaming e documentazioni”. Il progetto pubblica “una selezione di opere inedite e a volte espressamente realizzate dagli artisti per la fruizione digitale” e si aggiunge a quanto “disponibile sul sito web del museo”. Non sostituisce la visita fisica nel Castello, quando riaprirà, ma per ora non ci sono alternative.
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La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia organizza “presentazioni virtuali attraverso Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn dedicate alla vita di Peggy Guggenheim, ad alcuni capolavori della sua collezione”. La raccolta propone approfondimenti su singoli capolavori delle Avanguardie del ‘900 e sulla mostra “Migrating Objects, affidandole “allo staff e ai tirocinanti del museo” cui aggiunge qualche “Art quiz”.
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La Biennale di Venezia, che ha un Archivio storico di immagini e storie ineguagliabile, ha avviato un nuovo progetto sul suo sito e sui social Facebook, Twitter, Instagram: primo, promuove video e immagini dal suo archivio con “spettacoli e le ‘pillole’ dal vivo dalle Biennali di Danza, Musica e Teatro, dalla Mostra del Cinema, dalle Biennali Arte documentate artista per artista e opera per opera, i protagonisti e con le anticipazioni della prossima Biennale Architettura 2020” che causa Coronavirus è stata rinviata al periodo dal 29 agosto al 29 novembre; secondo, sul piano educativo diffone “online uno specifico progetto di Attività Virtuali Educational rivolto a studenti, scuole, università e famiglie, con una inedita proposta virtuale di nuovi contenuti ideati in occasione dell’attuale chiusura delle scuole e delle università”.
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Palazzo Bentivoglio a Bologna ha dovuto sospendere la personale “Vestimenti” dell’artista Sissi, una delle autrici più inventive del panorama contemporaneo che lavora su tessiture e cuciture in maniera imprevedibile. Orbene, sul suo profilo Instagram Palazzo Bentivoglio presenta un’opera inedita di Sissi ogni giorno fino al 19 aprile, quando la rassegna chiuderà. Una sorta di “diario giornaliero” d’artista.
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Le Gallerie degli Uffizi di Firenze sono state lestissime nell’organizzarsi alle porte sbarrate. Oltre a proporre le opere online sul sito i musei diretti da Eike Schmidt hanno lanciato su Facebook la campagna “Decameron” con una nuova pagina (www.facebook.com/uffizigalleries/) “con video, foto e storie” e “ogni giorno, sui profili Instagram e Twitter degli Uffizi, verranno pubblicate foto, video e storie dedicate ai capolavori custoditi nella Galleria delle Statue e delle Pitture (gli Uffizi propriamente detti, ndr), in Palazzo Pitti e nel Giardino di Boboli”. Il museo dichiara contatti record su Fb.
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A Perugia la Galleria nazionale dell’Umbria diretta da Marco Pierini venerdì ha inaugurato, con una conferenza in streaming, una mostra alquanto speciale: la prima monografica sul pittore Taddeo di Bartolo (1362 ca-1422), maestro della raffinatissima scuola senese, curata da Gail E. Solberg. Aperta e subito chiusa.
Allora il museo ha reagito in fretta e oltre a raccontare le sue opere (come Piero della Francesca, il Perugino, il Bonfigli, Orazio Gentileschi) pubblica immagini e storie sulla mostra “sulle nostre piattaforme social (Facebook, Twitter e Instagram) e su YouTube”. In più, annuncia Pierini, “inaugureremo anche un profilo su Spotify, fortemente convinti che ogni forma d’arte in questo momento può concorrere a fare compagnia”.
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Nella settecentesca Mole Vanvitelliana di Ancona, affascinante costruzione a pianta pentagonale sul porto, il Museo Tattile Statale Omero è una raccolta di opere per non vedenti, ipovedenti e vedenti da toccare: hanno modelli di capolavori dalla Lupa capitolina alla Pietà di Michelangelo, dal Colosseo al Duomo di Firenze, insieme a sculture contemporanee. Già molto vivace online, l’istituto con pochi eguali al mondo presieduto da Aldo Grassini alla chiusura nazionale risponde postando ogni giorno un’opera su Facebook, Twitter e Instagram, spesso in foto dove le persone toccano i pezzi, e hanno in programma di inserire anche video e quiz.
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All’Aquila la ricostruzione post terremoto del 2009 è sempre in corso, e con i cantieri edilizi che subiranno rallentamenti. Il Munda – Museo nazionale d’Abruzzo è una realtà presente con costanza sui social. Con lo stop generale almeno fino al 3 aprile su Facebook e Twitter pubblica una o più foto di una singola opera o di opere affini magari del territorio, ne descrive la storia, le vicende, organizza visite virtuali. La raccolta con vertici d’eccellenza sul medioevo è in un ex Mattatoio e rientra nel Polo museale abruzzese che, avverte la direttrice Lucia Arbace, sul sito musei.abruzzo.beniculturali.it promuove visite virtuali con filmati compresi anche ad altri istituti come il Museo archeologico a Villa Frigerj a Chieti e Casa d’Annunzio a Pescara.
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Le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, cui “afferiscono” come si dice oggi la raccolta di Palazzo Barberini e quella oltre Tevere di Palazzo Corsini, sono da anni tra gli istituti italiani più attivi e più all’avanguardia. Anche in questo caso avevano appena inaugurato “Orazio Borgianni. Un genio inquieto nella Roma di Caravaggio”, a cura di Gianni Papi a Palazzo Barberini, prima mostra monografica sul pittore romani vissuto dal 1574 al 1616. Tutto silenziato.
Come risposta i due musei si tuffano ancora di più su Facebook, Twitter e Instagram per le cure di Nicolette Mandarano (la studiosa sopra citata) con Paola Villari e Giuseppe Perrino, su Instagram il lunedì pubblicano foto condivise dai visitatori e aggiungono fra poche settimane alle altre una rubrica che stuzzicherà la curiosità di molte e molti: “#andavadimoda per scoprire, attraverso i quadri più importanti, i dettagli della moda del passato”.
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Il MaXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma presieduto da Giovanna Melandri “propone uno speciale palinsesto online” sui FB, Instagram, You Tube, Twitter: Ovvero sia? L’istituto ha avviato “un viaggio tra le opere più iconiche della collezione (come quelle di Alighiero Boetti, William Kentridge, Mario Merz, Giuseppe Penone), anche in lingua LIS e con audio-descrizioni per persone con disabilità visive”; da giovedì 12 il Maxxi è partito affidando a esperti il racconto del design di Gio Ponti e dell’architettura di New York e ogni giorno pubblica storie sul sito.
In più, oltre a documentari raccontati dal critico Mario Sesti, vale dare risalto alla rubrica “Un mondo nuovo” su temi come “responsabilità, cura, scelta, democrazia, con uomini e donne di scienza, cultura, spettacolo, comunicazione, tra cui Padre Paolo Benanti, lo psicoanalista Vittorio Lingiardi, il filosofo Telmo Pievani”.
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A Napoli il Museo e Real Bosco di Capodimonte , diretto da Sylvain Bellenger, nella rubrica quotidiana online “Capodimonte oggi racconta” propone “un’opera al giorno, una lettura delle collezioni o un viaggio alla scoperta del bosco”.
Ha iniziato lunedì 9 la storica dell’arte e curatrice del XV secolo Alessandra Rullo che ha parlato del ritratto di Fra Luca Pacioli, il matematico contemporaneo del concittadino Piero della Francesca e geniale esponente del pensiero scientifico rinascimentale. Seguono storie su opere di Raffaello, Van Dyck, Guido Reni, Canova, il Vesuvio di Andy Warhol, le foto di Mimmo Jodice. Capodimonte avverte che rilancerà tutte le sue storie sui suoi profili su Facebook, Instagram e Twitter e prosegue finché dura l’emergenza del Covid-19.
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Il Parco Archeologico di Ercolano, sito molto vivace anche nella ricerca, è guidato da Francesco Sirano che dopo la chiusura informa: “Usciremo da questo momento complicato ma nel frattempo porteremo il Parco nelle vostre case. Seguiteci sulla nostra pagina facebook dove troverete I Lapilli del Parco pensati per non interrompere quel filo che ci lega nell’amore per questi luoghi e nel dovere di condividere la conoscenza”. I “lapilli”? Ogni mercoledì lo staff pubblica storie e notizie sulla città e i suoi scavi-
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Per concludere, il Mibact – Ministero per i beni e le Attività Culturali e per il Turismo fa sapere che sul suo canale Youtube pubblica video “interamente dedicati alle iniziative virtuali dei musei, siti archeologici, biblioteche, archivi, attività dello spettacolo, cinema, audiovisivo e musica”. Alla maratona nel tempo del contagio, iniziata alla data del 13 marzo, partecipano anche istituzioni non statali e i video devono essere caricati via via.
Nel canale ministeriale trovate anche il teaser e il video dell’iniziativa collettiva di sostegno reciproco con artisti, conduttori e giornalisti “L’Italia chiamò” di questo venerdì 13.
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