A Venezia i mosaici di marmo del pavimento della Basilica di San Marco sono finiti sott’acqua: l’acqua alta che ieri ha toccato i 156 centimetri è penetrato nella chiesa e allagato gran parte dei pavimenti musivi. L’acqua ha toccato i portoni in bronzo e le colonne in marmo.
Secondo Carlo Alberto Tesserin, Primo Procuratore di San Marco, i danni possono essere consistenti. Ha dichiarato che i mattoni della chiesa imbevuti di acqua salata “si ammalorano anche fino a un’altezza di diversi metri” e potrebbero danneggiare anche i musei più in alto. E ha criticato: “Era stato promesso che tali eventi non sarebbero più accaduti”. Tesserin ha aggiunto che la Procuratoria di San Marco non può proteggere la chiesa quando l’acqua alta supera i 110 centimetri, fenomeno che accade sempre più spesso, “oltre 60 volte nell’ultimo decennio”, ha aggiunto che riparare i danni diventa sempre più difficile e costoso tanto più con i “cambiamenti climatici globali che il mondo scientifico considera certi”.
Il prefetto del ministero dei beni culturali Fabio Carapezza Guttuso ha dichiarato all’agenzia Ansa che il dicastero interviene con uno staff di tecnici e dopo si potrà avere un quadro preciso dei danni.