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Piano: "A Genova il ponte va costruito rapidamente, non in fretta "

L'architetto genovese a Che tempo che fa di Fazio sul ponte Morandi: "Quello nuovo deve essere facile da mantenere e durare mille anni. Ma va progettata anche l'area"

Piano: "A Genova il ponte va costruito rapidamente, non in fretta "
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30 Settembre 2018 - 23.59


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“La competenza mi sembra una cosa ovvia”. Renzo Piano risponde così a Fabio Fazio a “Che tempo che fa” su Rai1 appena seduto davanti alle telecamere. Il progettista genovese naturalmente parla del ponte Morandi a Genova, parla del nuovo ponte e del suo progetto in corso di un ospedale pediatrico di eccellenza in Uganda per Emergency.
“Un ponte è un lavoro collettivo. Il nuovo ponte – dice l’architetto e senatore a vita che ha messo a disposizione di Genova un suo progetto – deve essere pronto da costruire rapidamente, non in fretta. Deve essere di facile manutenzione, deve durare mille, anzi duemila anni, ed essere il ritratto di Genova che è bellissima”. Piano definisce “spaventoso” il crollo, anche perché ha portato “lutti” e provocato “600 sfollati”, ritiene che per la ricostruzione “sarebbe importante ora abbassare la voce e alzare lo sguardo”.
Quando Fazio ricorda che l’intervista segue di una settimana l’incontro in studio con il comitato “Quellidelpontemorandi” (su Facebook trovate il profilo e un codice Iban per chi vuole essere solidale con loro) l’architetto definisce l’area intorno al distrutto ponte “straordinaria, di trasformazione, preziosa, bisogna fare progetti per questa area, non solo per il ponte. Bisogna cominciare subito”. In un altro passaggio l’autore di edifici come il Parco della Musica di Roma, il Beaubourg a Parigi con Foster, l’edificio trasparente del New York Times, lo “Shard” a Londra e molti altri, ricorda che la parola “bellezza”, spesso mal usata, “si applica a tante cose, alla scienza, alla solidarietà umana”. E rivendica il fatto che un progettista deve vedere di persona il luogo in cui costruisce. “L’architetto se non si perde in frivolezze, mode, tendenze, dà forma ai cambiamenti e studia per migliorare il mondo, gira tra la gente per capirla, non per sedurla”.

 

 

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