Alla Reggia di Caserta sei custodi sono stati licenziati dal ministero dei beni culturali per assenteismo in seguito a un’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere per il furto di alcuni oggetti che gli addetti non hanno potuto impedire perché erano, appunto, assenti. La procura ha ordinato anche misure cautelari per due dei sei dipendenti. Qualcuno ha preannunciato ricorso ma il direttore della Villa Vanvitelliana Mauro Felicori, uno dei direttori con autonomia nominati da Dario Franceschini nell’agosto 2014, a Radio Tre ha dichiarato che a suo parere lui e gli altri direttori dovrebbero avere ancora più autonomia perché, se così fosse, con i maggiori incassi avuti potrebbe assumere direttamente personale mentre adesso solo il Mibac può fare assunzioni (peraltro ne sono partite altre 247 grazie al concorso per 500 posti per tecnici del 2017). Per il direttore la misura decisa dal Mibac è “positiva”.
Il Mibac non ha aspettato la conclusione delle indagini avvalendosi della legge Madia sul servizio pubblico che mira, tra l’altro, proprio a scardinare e punire la piaga tutt’altro che rara dell’assenteismo. Per il procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Maria Antonietta Troncone i due dipendenti raggiunti dalle misure cautelari assentandosi dalla Reggia hanno “esposto la Reggia al rischio di atti di vandalismo e non solo”. I sei custodi sono tutti accusati di “truffa aggravata e continuata e false attestazioni sulla presenza in servizio”.
L’inchiesta ha appurato che durante l’orario di lavoro, senza nessuna autorizzazione, erano altrove “con le aggravanti di aver commesso il fatto in danno di un ente pubblico e in violazione dei doveri inerenti il pubblico impiego svolto”.
Il ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, ha detto che intende “approfondire e chiederò gli atti al ministero competente. L’assenteismo dev’essere combattuto senza tentennamenti, nell’interesse non soltanto dei cittadini ma anche di tutti i dipendenti onesti, corretti e diligenti, che, tengo a sottolinearlo rappresentano la stragrande maggioranza. Oltre alle sanzioni, sono indispensabili, in un’ottica di prevenzione, i controlli biometrici”.
Per il sindacalista Angelo Donia, responsabile della Uil-Pubblica amministrazione e dipendente dell’area di vigilanza, il sindacato “la Uil-Pa non difende i furbetti del cartellino, ma i lavoratori, che hanno non solo diritti, ma anche doveri. “Ci chiediamo però come mai la magistratura si sia accorta di questa situazione, mentre l’amministrazione no. In undici anni che lavoro alla Reggia non è mai uscito un foglio di verifica delle presenze; mentre dal 2015, da quando la Reggia è divenuta autonoma staccandosi dalla Sovrintendenza, da quest’ultima quasi ogni giorno escono atti di controllo delle presenze”.
I carabinieri mettono sotto sequestro sei stanze alla Reggia di Caserta
Addobbatore di fiori per le nozze sul leone della Reggia di Caserta: scoppia la polemica