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Il Quirinale scandisce le ore con i suoi orologi-capolavoro

Il palazzo presidenziale ha una raccolta di 200 pezzi dal '600 all'800: funzionano, sono vere architetture e le propone ai cittadini

Il Quirinale scandisce le ore con i suoi orologi-capolavoro
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14 Maggio 2018 - 16.08


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Il Quirinale in questi giorni scandisce i tempi della politica con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella impegnato in un ruolo quanto mai complesso, quello di “arbitro” come si è autodescritto, mentre le squadre in campo non giocano sempre in modo limpido. Se questo lo sappiamo tutti, non tutti sanno che il Palazzo del Quirinale possiede una collezione di oltre duecento orologi antichi davvero incredibile e in funzione. E per far conoscere questi tesori ne espone fino al 1° luglio 48 nella Palazzina Gregoriana con la mostra “Segnare le ore. Gli orologi del Quirinale”. L’ha curata Marco Lattanzi, storico dell’arte presso l’Area Tutela e Valorizzazione del Patrimonio Artistico del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica (la dizione è un po’ lunghetta, ma tant’è) con allestimento di Michelangelo Lupo e catalogo pubblicato da De Luca Editori d’Arte.

Gli esemplari funzionano “perfettamente grazie alla manutenzione degli orologiai del laboratorio interno al Palazzo e alla cura degli ebanisti che hanno tra l’altro restaurato pregiate casse, quale quella realizzata prima del 1692 dalla Manifattura Granducale fiorentina per Cosimo III dei Medici, per la prima volta esposta al pubblico”, avvisa la nota stampa. I pezzi esposti, affiancati da incisioni a stampa dal fondamento dell’Illuminismo, l’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, coprono un arco di secoli fra la fine del ‘600 e la fine dell’800.

Come spiega Lattanzi nel testo sugli orologi del Quirinale, la collezione “proviene in larga misura dalle più importanti regge preunitarie italiane”. Dopo la presa di Roma i Savoia portarono nel palazzo “anche una grande quantità di pendole in prevalenza francesi” conferendo alla raccolta “un carattere culturale coerente e unitario che contempla gli stili da Luigi XIV fino alla Terza Repubblica”. E lo sguardo sabaudo oltre le Alpi ha un suo effetto benefico: “Permette alla raccolta di liberarsi degli elementi, tetri e moralistici, del tardo Manierismo presentando oggetti raffinati, eleganti e sfarzosi che celebrano la levità e la ‘leggerezza’ del tempo piuttosto che l’ineluttabile scorrere delle ore verso il declino e la morte”, scrive Lattanzi.
Lo studioso ricorda la presenza di autentici capolavori quali – tanto per citarne uno in mostra – l’orologio da mensola di Nicolas II Hanet: “databile all’ultimo decennio del XVII secolo e proveniente dal Palazzo Ducale di Parma”, è un “manufatto emblematico e di altissimo valore”, quasi, oseremmo dire da profani e se la definizione esistesse, un oggetto d’architettura da residenza reale.

La mostra è chiusa il lunedì e il giovedì. Si entra su prenotazione (1,50 euro) prenotando sul sito palazzo.quirinale.it; al call center, tel. 06 39.96.75.57; oppure all’Infopoint alla Salita di Montecavallo 15 (Roma), il martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 9 alle 17.
Per comprensibili ragioni di sicurezza, occorre fornire i propri dati anagrafici. Vedere gli orologi non include un tour nel Palazzo del Quirinale. L’ingresso è in via del Quirinale all’altezza di Via della Consulta – 00187 Roma.

 

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