La National Gallery of Art di Washington rinvia a data da destinarsi, ovvero cancella, una mostra su Chuck Close per le accuse di molestie indirizzate a uno dei principali pittori statunitensi tramite l’Huffington Post. Alcune modelle o aspiranti modelle lo hanno accusato, l’artista ha definito quanto hanno detto “menzogne” e ha dichiarato di essere stato “crocifisso”. La rassegna doveva aprire il 13 maggio. Stessa sorte per una retrospettiva sull’artista Thomas Roma in calendario a settembre. Gli artisti si sarebbero detti d’accordo con il posticipare gli appuntamenti.Il New York Times entra nel merito e discute su cosa fare con le opere di artisti accusati o sospettati di molestie sessuali. Per la maggioranza dei curatori e dei direttori di musei intervistati “prendere decisioni artistiche basate sui comportamenti personali è una strada pericolosa”. “Pablo Picasso è stato uno dei peggiori criminali del XX secolo per la sua storia con le donne. Toglieremo le sue opere dalle gallerie?”, chiede Jock Reynolds, direttore della Yale University Art Gallery. Il quotidiano indica artisti famosi accusati di vari reati, anche sessuali, e cita Caravaggio (nel suo caso l’omicidio non c’entra), Benvenuto Cellini, Egon Schiele. E i musei con opere Close come il Metropolitan di New York, la Tate Gallery di Londra, il Pompidou di Parigi continueranno a esporre sue opere anche perché non e’ stato incriminato e le accuse non sono state provate in un tribunale. Close esegue tra l’altro grandi ritratti, anche di star e di politici (Brad Pitt, Lou Reed, Barack Obama), con micro-tessere formando dei mosaici che si rivelano tali solo a distanza ravvicinata.
