La fotografa americana Nan Goldin ha fatto causa al colosso farmaceutico Purdue Pharma. L’artista per tre anni ha dovuto prendere l’Oxycontin, un farmaco a base di oppiacei, per placare un dolore a un polso. Il consumo di queste pillole avrebbe creato dipendenze e l’avrebbe portata all’eroina e al fentanyl, un altro narcotico. Rimessasi in sesto, la fotografa porta in aula il produttore del farmaco, Purdue Pharma.
Lo racconta il New York Times: “Adesso che da un anno è ‘pulita’, la fotografa ha deciso che ha sufficiente forza per una nuova battaglia”. I proprietari dell’azienda sono mecenati e patroni dell’arte di primo livello.
Nan Goldin ha raccontato e racconta per immagini l’umanità meno appariscente, vite anche difficili, la sessualità al di là di quanto è considerato la norma (prostituzione, travestiti, transessuali, perfino se stessa picchiata), bassifondi, sempre con umanità, e con occhio partecipe.